Pietre miliari
Percorsi per una comunità di patrimoni
Sezione 4. Raccomandazioni per una governance culturale partecipata e duratura
Questa sezione fornisce raccomandazioni concrete al Comune di Noci per capitalizzare il successo del processo "Pietre Miliari" e per implementare il futuro Piano Culturale in modo efficace, trasparente e autenticamente partecipato, trasformando un'esperienza virtuosa in un modello di governo stabile.
4.1 Il Modello Pietre Miliari. Analisi alla luce della Carta della Partecipazione Pubblica
La Carta della Partecipazione Pubblica, aggiornata nel 2024 da un'ampia rete di soggetti tra cui la Regione Puglia, offre un framework di principi per valutare la qualità dei processi partecipativi. Analizzando il percorso Pietre Miliari attraverso questa lente, emergono chiari elementi di rispondenza.
- Inclusione ed Equità. Il processo ha attivamente coinvolto una gamma di stakeholder ampia e diversificata, come documentato negli elenchi dei partecipanti ai patti e ai laboratori. Sono state incluse scuole di ogni ordine e grado, associazioni culturali, sociali, sportive, enti per l'inclusione, rappresentanti del mondo economico e della terza età, garantendo una pluralità di voci e cercando di ricomporre squilibri di potere.
- Trasparenza e Informazione. L'utilizzo sistematico di piattaforme pubbliche e aperte, come “Puglia Partecipa” per la documentazione ufficiale e la lavagna digitale per la visualizzazione in tempo reale dei laboratori, ha assicurato un elevato livello di trasparenza e accessibilità delle informazioni.
- Cooperazione e Fiducia. Il processo non è partito da zero, ma è stato costruito sulle reti di fiducia preesistenti del Patto per la Lettura e del Patto Educativo di Comunità. Questo ha permesso di accelerare la costruzione di capitale sociale e di promuovere un clima di co-creazione e corresponsabilizzazione.
- Efficacia. Il percorso è stato orientato a un risultato concreto e condiviso (“creare cambiamento”): la produzione di una mappatura del patrimonio e la definizione delle categorie, che costituiscono la base empirica di questo stesso documento guida, dimostrando la capacità potenziale del processo di incidere sulla sfera decisionale delle politiche pubbliche.
Il processo Pietre Miliari assume pertanto i presupposti di buona pratica di partecipazione pubblica. Integra strumenti digitali con incontri in presenza e valorizza l'esistente come trampolino di lancio per un'innovazione di governance.
4.2 Linee Guida per l'attuazione dei processi culturali a Noci
Per assicurare che lo spirito e il metodo di Pietre Miliari diventino il fondamento di una nuova stagione di politiche culturali, si raccomanda al Comune di Noci di adottare le seguenti linee guida:
A. Istituzionalizzare la partecipazione. Il Comune di Noci dovrebbe adottare formalmente la Carta della Partecipazione Pubblica come riferimento metodologico per la progettazione e la valutazione di tutte le future politiche pubbliche, non solo quelle culturali.
L'analisi di modelli esistenti in Italia, come le “Consulte della Cultura” (es. Orbetello, Forlì) e i “Tavoli Permanenti” (es. Federazioni Bandistiche, Lavoratori della Cultura), suggerisce la formalizzazione, attraverso un atto deliberativo, del modello ibrido del Tavolo Permanente della Comunità di Patrimonio, organo stabile di consultazione e co-progettazione, a garanzia di continuità oltre la contingenza politica.
Si suggerisce l'adozione, tramite atto deliberativo del Consiglio Comunale, di un apposito Regolamento per il funzionamento del Tavolo Permanente, i cui articoli chiave potrebbero assumere la forma seguente:
Art. 1 - Finalità e Principi. Il Tavolo è l'organo permanente di consultazione, co-programmazione e co-progettazione per le politiche culturali del Comune di Noci. Opera in attuazione dei principi della Convenzione di Faro, promuovendo il diritto della comunità a partecipare alla cura della propria eredità culturale. Non persegue fini di lucro e la partecipazione è a titolo gratuito.
Art. 2 - Composizione. Il Tavolo garantisce una rappresentanza plurale e inclusiva della comunità di patrimonio locale. Ne fanno parte di diritto, previa adesione formale:
- L'Assessore alla Cultura, che lo presiede o co-presiede.
- Un rappresentante per ogni Istituto Scolastico del territorio.
- Un rappresentante per ogni associazione, cooperativa, fondazione, comitato e impresa culturale che ha partecipato attivamente al percorso Pietre Miliari e a quelle che aderiranno successivamente.
- Rappresentanti del mondo economico e produttivo (es. Confcommercio).
- Singoli cittadini ed esperti distinti per il loro contributo al processo.
La partecipazione è aperta e il regolamento deve prevedere meccanismi flessibili per l'ingresso di nuovi soggetti.
Art. 3 - Organi e Funzionamento.
- L'Assemblea Plenaria. Comprende tutti i membri e si riunisce almeno due volte l'anno per discutere le linee strategiche generali, approvare il programma annuale e valutare i risultati.11
- Il Comitato di Coordinamento. Un organo esecutivo più ristretto, composto dall'Assessore, da un Vice-Presidente eletto dall'Assemblea e dai coordinatori dei gruppi di lavoro. Ha il compito di attuare le direttive dell'Assemblea e curare l'ordinaria amministrazione.
- I Gruppi di Lavoro Tematici. Il Tavolo articola i suoi lavori in gruppi tematici permanenti, corrispondenti ai tre Assi Strategici del Piano: “Fare Memoria”, “Fare Comunità”, “Fare Cambiamento”. I gruppi sono aperti a tutti i membri interessati e hanno il compito di sviluppare proposte specifiche e monitorare le azioni di competenza.
Art. 4 - Compiti e Prerogative. Il Tavolo ha funzione consultiva obbligatoria ma non vincolante sugli atti di programmazione culturale del Comune. Ha inoltre funzione propositiva, potendo presentare autonomamente progetti, pareri e raccomandazioni all'Amministrazione. Collabora alla definizione degli indicatori e al monitoraggio partecipato del Piano Culturale.
B. Allocare risorse dedicate alla partecipazione. La partecipazione di qualità ha dei costi (facilitazione, comunicazione, logistica, piattaforme digitali). È fondamentale prevedere nel bilancio comunale un capitolo di spesa dedicato a sostenere i processi partecipativi. Questo passaggio qualifica la partecipazione non come un onere accessorio, ma come un investimento strategico in democrazia, efficacia amministrativa e coesione sociale.
C. Adottare un monitoraggio partecipato continuo. Il Piano Culturale che nascerà da questo documento guida dovrà includere un sistema di monitoraggio e valutazione che sia esso stesso partecipato. La Comunità di Patrimonio dovrà essere coinvolta nella definizione degli indicatori di impatto (in linea con gli indirizzi del programma regionale) e nella valutazione periodica dei risultati. Questo approccio garantisce accountability (il principio del “render conto”), trasparenza e la capacità di riorientare le strategie in corso d'opera sulla base di un apprendimento collettivo. Ispirandosi ai framework internazionali come quelli promossi da ICCROM e a toolkit specifici sul monitoraggio partecipato, si propone un processo ciclico gestito all'interno del Tavolo Permanente:
- Definizione condivisa degli obiettivi di impatto. All'inizio di ogni anno, il Tavolo Permanente definisce quali cambiamenti sociali, culturali ed economici si vogliono generare attraverso le azioni del Piano.
- Co-progettazione degli indicatori. Per ogni obiettivo, il Tavolo (con il supporto di esperti se necessario) seleziona un numero limitato di indicatori di impatto chiari, pertinenti e misurabili (SMART: Specific, Measurable, Achievable, Relevant, Time-bound).
- Raccolta dati partecipata dei dati. Attuata in modo collaborativo. Alcuni dati saranno quantitativi (es. numero di partecipanti, statistiche turistiche), altri qualitativi, raccolti attraverso la mappatura comunitaria continua, focus group, interviste e questionari.
- Valutazione collettiva. I dati raccolti vengono analizzati e discussi durante le riunioni periodiche dei Gruppi di Lavoro e dell'Assemblea del Tavolo, per valutare i progressi e identificare criticità e successi.
- Reporting e adattamento. I risultati della valutazione vengono sintetizzati in un report annuale pubblico e utilizzati per ri-orientare le strategie e la programmazione dell'anno successivo, in un'ottica di miglioramento continuo
Set di Indicatori di Impatto per Noci. Si propone un set iniziale di 15 indicatori, suddivisi per area di impatto, che la Comunità di Patrimonio di Noci potrebbe adottare e affinare. (Cfr. Allegato Sezione 4).
D. Garantire la pratica a lungo termine della mappatura comunitaria delle Pietre Miliari. Si raccomanda di promuovere nel tempo l’esercizio della mappatura dei valori materiali e immateriali secondo le categorie definite dai partecipanti, in modo da garantire una produzione di dati riutilizzabili che assicurino trasparenza e facilità di analisi da parte di terzi, massimizzando il valore del patrimonio informativo generato dalla comunità e rendendo la pratica culturale della scrittura nelle geografie una fonte di risorse creative, aperte e durevoli.
E. Investire nella Formazione Continua. Per rendere la collaborazione tra Amministrazione e cittadini sempre più efficace, è cruciale investire in percorsi di formazione congiunti. Si raccomanda di promuovere workshop e laboratori per il personale del Comune e per i membri della Comunità di Patrimonio su temi quali le metodologie di co-progettazione, la gestione dei processi partecipativi, la facilitazione dei gruppi e la valutazione di impatto culturale. Questo costruirà un linguaggio e competenze comuni, rafforzando la capacità dell'intera comunità di "fare cambiamento" insieme.
4.3 Strumenti giuridici per l'azione collettiva: i Patti di Collaborazione
Per passare dalla discussione all'azione concreta sulla cura dei beni comuni, lo strumento giuridico più efficace è il Patto di Collaborazione, previsto dall'art. 118, ultimo comma, della Costituzione sul principio di sussidiarietà orizzontale.
Il Patto consente a cittadini, singoli o associati, di stringere accordi formali con l'Amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa di beni comuni, materiali e immateriali.
Si propone di creare una Guida Operativa ai Patti di Collaborazione di Noci, rivolta a cittadini e uffici comunali, che chiarisca il processo:
- Proposta. Un gruppo di cittadini o un'associazione individua un "bene comune" (una "pietra miliare" mappata, uno spazio, una tradizione) e presenta una proposta di collaborazione al Comune, descrivendo le azioni che intende svolgere.
- Co-progettazione. L'Amministrazione e i proponenti avviano un percorso di co-progettazione per definire nel dettaglio obiettivi, azioni, responsabilità, durata, risorse necessarie e modalità di valutazione.
- Sottoscrizione del Patto. L'accordo viene formalizzato in un documento, il Patto di Collaborazione, che definisce diritti e doveri di entrambe le parti. Il Comune si impegna a supportare i cittadini attivi (es. fornendo materiali, autorizzazioni, supporto tecnico), mentre i cittadini si impegnano a realizzare le azioni concordate.
- Attuazione e Monitoraggio. Le attività vengono svolte in autonomia dai cittadini, con un monitoraggio congiunto per verificare il raggiungimento degli obiettivi.
Per il contesto di Noci, si suggerisce di lanciare avvisi pubblici per la stipula di Patti di Collaborazione tematici, basati sulle categorie di mappatura emerse. Esempi concreti potrebbero includere:
- Patto per il Paesaggio Rurale (cat. Noci Rurale). Coinvolgendo associazioni ambientaliste e agricoltori per la manutenzione dei muretti a secco, la pulizia dei tratturi e la valorizzazione delle masserie.
- Patto per la Memoria di Genere (cat. Noci di Donne e Bambini). In collaborazione con associazioni femminili e scuole per ricercare e narrare storie di donne nocesi, curando luoghi specifici o installando targhe commemorative.
- Patto per la Lingua Nocese (cat. Noci Parlata). Con l'Università della Terza Età e gruppi di appassionati per la raccolta di testimonianze orali, la creazione di un archivio sonoro del dialetto e l'organizzazione di eventi di valorizzazione.
- Patto per la Memoria Artistica (cat. Noci e le Arti). Ispirandosi al Patto per Lucio Dalla a Bologna, si potrebbe stringere un accordo con l'associazione bandistica e scuole di musica per la cura di luoghi simbolo della tradizione musicale e l'organizzazione di eventi commemorativi.
4.4 Modelli imprenditoriali per la sostenibilità: le Cooperative e le Fondazioni di Comunità
Se i Patti di Collaborazione sono ideali per azioni di cura civica, la gestione sostenibile di servizi culturali complessi e la generazione di valore economico richiedono modelli organizzativi più strutturati. Per garantire la sostenibilità economica di progetti come gli Itinerari delle Pietre Miliari o l'Incubatore Creativo, è necessario promuovere la nascita di soggetti imprenditoriali a finalità sociale.
4.4.1 La Cooperativa di Comunità
È un modello di impresa in cui i cittadini stessi si associano per produrre beni e servizi, rispondendo ai bisogni della comunità e reinvestendo gli utili sul territorio. È lo strumento ideale per rivitalizzare aree interne e valorizzare il patrimonio culturale e naturale in chiave economica e occupazionale.
Il caso della cooperativa "La Paranza" nel Rione Sanità a Napoli è un esempio emblematico. Nata da un gruppo di giovani del quartiere, ha preso in gestione le Catacombe di San Gennaro, un sito archeologico fino ad allora in stato di semiabbandono. Attraverso una gestione imprenditoriale, non solo ha trasformato le catacombe in un'attrazione culturale di livello internazionale, ma reinveste sistematicamente gli utili in progetti sociali, educativi e di rigenerazione urbana per l'intero rione, operando all'interno di una Fondazione di Comunità.
L'esperienza di altre cooperative, come "Brigì" in Liguria, evidenzia un passaggio cruciale: la transizione da forme di volontariato (come una Pro Loco) a una struttura d'impresa è fondamentale per superare i limiti gestionali e sfruttare appieno il potenziale economico del patrimonio. Per Noci, ciò suggerisce che la gestione a lungo termine degli Itinerari Turistici, per essere efficace, richiederà professionalità nella gestione delle prenotazioni, nel marketing, nell'accoglienza e nella manutenzione. Il Comune potrebbe agire da promotore, facilitando la costituzione di una Cooperativa di Comunità tra i giovani e gli operatori locali interessati, magari offrendo in concessione d'uso alcuni beni comunali come base operativa.
4.4.2 La Fondazione di Comunità
Parallelamente, si può esplorare la costituzione di una Fondazione di Comunità, un ente filantropico che raccoglie donazioni da privati, imprese e altri enti per costituire un patrimonio permanente, i cui rendimenti vengono utilizzati per finanziare progetti di utilità sociale sul territorio di riferimento. Una Fondazione di Comunità a Noci potrebbe:
- agire da catalizzatore filantropico. Promuovere la cultura del dono e della responsabilità sociale, raccogliendo risorse per il patrimonio;
- sostenere il Piano Culturale. Erogare bandi e contributi per sostenere le azioni previste dal Piano, garantendo una fonte di finanziamento stabile e complementare a quella pubblica;
- costruire partnership strategiche. Mettere in dialogo il settore pubblico, il non-profit e le imprese, agendo come un "ingranaggio" che fa funzionare il sistema di welfare e sviluppo locale.
Il Comune di Noci può avviare un percorso di sensibilizzazione con i principali stakeholder locali (imprese, banche, cittadini, Terzo Settore) per valutare la fattibilità di un simile strumento, che rappresenterebbe il più alto livello di istituzionalizzazione della cura collettiva del bene comune.
4.5 Mappatura delle opportunità di finanziamento
Il Comune di Noci, in collaborazione con il Tavolo Permanente, dovrà dotarsi di una funzione di monitoraggio e candidatura ai bandi. La seguente tabella offre una mappatura non esaustiva ma strategica delle principali opportunità, collegando le azioni del Piano a specifiche linee di finanziamento.
(Cfr. Documento Sezione 4)
4.6 Finanza a impatto sociale: un orizzonte innovativo
Oltre ai finanziamenti a fondo perduto, è opportuno esplorare strumenti di finanza innovativa. I Social Impact Bonds (SIB), o Titoli a Impatto Sociale, rappresentano un'opportunità promettente. In un SIB, investitori privati forniscono il capitale iniziale per un progetto sociale. La Pubblica Amministrazione rimborsa gli investitori (con un margine di profitto) solo se il progetto raggiunge risultati sociali predefiniti e misurabili, certificati da un valutatore indipendente.
Questo modello, sebbene ancora in fase di sperimentazione in Italia, potrebbe essere applicato a Noci per progetti con un forte e misurabile impatto sociale, come:
- Un progetto di welfare culturale basato sulla categoria “Archivio Emotivo”, volto a ridurre l'isolamento degli anziani attraverso laboratori di narrazione.
- Un progetto di inclusione sociale e lavorativa per nuovi cittadini, legato al programma “Intrecci di Comunità”.
Il Comune potrebbe avviare uno studio di fattibilità, in collaborazione con una Fondazione di Comunità nascente, per esplorare questa frontiera innovativa che lega le risorse private al raggiungimento di un valore pubblico tangibile.
4.7 Strategia di comunicazione e coinvolgimento permanente
Per evitare che l'entusiasmo iniziale si spenga, è necessario strutturare una strategia di comunicazione e coinvolgimento continuo che mantenga "calda" e attiva la Comunità di Patrimonio. Ispirandosi a modelli efficaci come il "Quaderno Operativo #Comunicare" per i siti UNESCO e le pratiche dei progetti Interreg, il piano di comunicazione deve essere integrato e multi-canale.
Obiettivi:
- Informare: garantire la massima trasparenza sulle decisioni, le attività e i risultati del Piano d'Azione.
- Coinvolgere: invitare costantemente la comunità a partecipare, non solo come pubblico ma come protagonista.
- Attivare: lanciare "chiamate all'azione" per patti di collaborazione, raccolte di memorie, partecipazione a eventi.
- Fidelizzare: costruire un legame duraturo tra i cittadini e il processo di governance, rafforzando il senso di comunità.
Messaggi Chiave: la comunicazione deve essere basata su narrazioni potenti e inclusive.
Canali e Strumenti online:
- Sezione dedicata sul sito del Comune: uno spazio "Governance Culturale Partecipata" con tutti i documenti, i verbali del Tavolo, gli avvisi per i patti e i report di monitoraggio.
- Newsletter periodica del Tavolo Permanente: per aggiornare i membri e gli iscritti sulle attività in corso e le prossime scadenze.
- Social Media: creazione di rubriche dedicate per mantenere alto l'engagement, utilizzando un linguaggio visivo e accattivante.56
Canali e Strumenti offline:
- Eventi pubblici di restituzione: almeno due volte l'anno, un evento pubblico per presentare i risultati del monitoraggio partecipato e raccogliere feedback.
- Bacheca della Comunità di Patrimonio: uno spazio fisico (es. in biblioteca o in municipio) dove affiggere aggiornamenti, foto e inviti.
- Stampa locale: mantenere un rapporto costante con i media locali per dare visibilità alle iniziative.
Azioni di Coinvolgimento Continuo:
- Mappathon annuale: organizzare una giornata di mappatura collettiva, un "mappathon", per aggiornare e arricchire la mappa delle "Pietre Miliari" con nuovi luoghi e storie, coinvolgendo scuole e cittadini.
- Premio "Custode della Memoria": istituire un riconoscimento annuale per il cittadino o l'associazione che si è distinta nella cura di un bene comune o nella trasmissione della memoria.
4.8 Verso un patto per il futuro di Noci
Sembra opportuno configurare un impegno condiviso tra l'Amministrazione Comunale e la sua comunità per trasformare il patrimonio culturale da risorsa da contemplare a energia viva per la crescita del territorio.
Nel suo approccio integrato e multi-livello, il Piano Culturale dovrà essere in grado di generare un triplice dividendo per la comunità nocese:
- Un dividendo democratico. Istituzionalizzando il Tavolo Permanente della Comunità di Patrimonio e promuovendo strumenti come i Patti di Collaborazione, il Piano della Cultura è chiamato a rafforzare la democrazia culturale. In questa prospettiva la partecipazione diventa una modalità ordinaria di governo, aumentando la trasparenza, la responsabilità (accountability) e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
- Un Dividendo Sociale. Attraverso azioni mirate come “Intrecci di Comunità” e “La Scuola adotta una Pietra Miliare”, il Piano può utilizzare il patrimonio come terreno comune per tessere nuove relazioni, promuovere il dialogo interculturale e intergenerazionale, rafforzare il senso di appartenenza. Contribuisce direttamente alla coesione sociale, al benessere collettivo e alla costruzione di una comunità più resiliente e solidale.
- Un Dividendo Economico. Le azioni dell'asse “Fare Cambiamento”, come gli “Itinerari delle Pietre Miliari” e l'Incubatore “Noci Città Creativa”, dovranno essere progettate per generare valore economico tangibile. Esse mirano a creare nuove opportunità di lavoro qualificato, a sostenere l'imprenditorialità giovanile e creativa e ad aumentare l'attrattività turistica di Noci in una chiave sostenibile, che valorizzi l'autenticità e l'unicità del territorio.
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