GREEN COMPOST
#greencompost Compostaggio di comunità
Formazione
Greenlife Aps
Da lunedì 9 novembre al 31 dicembre la Casa Circondariale di Lecce ospita gli incontri di formazione con i detenuti e le detenute della Casa Circondariale di Lecce sulla gestione dei rifiuti di lavorazione dei pasti per la separazione e il recupero delle diverse frazioni merceologiche.
Tematiche sempre più importanti in un momento in cui i cambiamenti climatici impongono all’uomo e alla società intera un ripensamento complessivo del rapporto con l’ambiente, una revisione del sistema di gestione dei rifiuti in un’ottica di differenziazione e recupero delle singole frazioni degli scarti.
Le lezioni - che si svolgono nel rispetto delle norme antiCovid-19 - si focalizzano sull’argomento principale del progetto, ovvero il compost: cos’è, come si ottiene, a cosa serve, come si realizza e gestisce un sistema di compostaggio di comunità.
Resoconto dell'incontro
La necessità di promuovere strategie ed interventi mirati allo Sviluppo Sostenibile - che favoriscano un’armonizzazione tra sviluppo economico, partecipazione sociale, protezione dell’ambiente e tutela della salute – rappresenta una priorità ormai largamente condivisa sia in ambito nazionale che internazionale.
Documenti fondamentali di riferimento - tra i quali l’“Agenda 21”, il “V e VI Programma d’azione ambientale UE”, la “Strategia di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia” e il “Piano di Azione di Johannesburg” - scaturiscono dall’analisi di una situazione di grande complessità e criticità, sia a livello locale che globale, e individuano un ampio ventaglio di strumenti ed azioni, miranti al raggiungimento di quello sviluppo che sia effettivamente "in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri" (definizione di Sviluppo Sostenibile, Rapporto Brundtland, 1987).
Nel delineare strategie articolate, finalizzate ad incidere nelle differenti matrici e problematiche ambientali, le linee guida, i documenti e i programmi strategici individuano le azioni di sensibilizzazione, informazione, educazione e formazione come strumenti trasversali indispensabili alla costruzione di una partecipazione informata delle comunità per favorire un forte processo di mutamento degli stili di vita e dei modelli attuali di consumo e comportamento, sia quelli individuali, sia quelli collettivi (modelli produttivi, politici, sociali), individuati come causa primaria dei danni arrecati all’ambiente.
Lo sviluppo sostenibile costituisce quindi un importante riferimento per l’attuazione di interventi di educazione ambientale, a più livelli:
- quale contesto culturale globale che racchiude in sé il concetto di partecipazione e coinvolgimento, presupposti per un’azione educativa efficace;
- quale contenuto delle azioni educative stesse, chiamate a spiegare le motivazioni ed i meccanismi su cui si basano tali orientamenti;
- quale obiettivo educativo, finalizzato a far assumere alle persone comportamenti coerenti con la mentalità “sostenibile”.
Va inoltre considerato che l’educazione ambientale non è un fine, bensì uno dei molti strumenti che possono supportare il cambiamento politico, economico e culturale, anzi, uno dei più importanti in quanto essa introduce alla conoscenza e incoraggia l’utilizzo degli altri strumenti.
Un’educazione ambientale veramente efficace dovrebbe pertanto:
- conoscere sia le dinamiche ambientali e socio-economiche sia quelle dello sviluppo umano;
- essere integrata in tutte le discipline;
- impiegare metodi formali e non formali ed efficaci mezzi di comunicazione.
Il Compost è una risorsa valida e produttiva per le colture e garantisce la fertilità del suolo, assicurando maggiore disponibilità di elementi nutritivi. È un fertilizzante naturale e versatile, utilizzabile dalla grande coltivazione all’orto, dalla coltura in vaso alla cura del giardino. Inoltre, il suo essere naturalmente esente da infestanti e agenti patogeni, lo rende particolarmente indicato anche per l’agricoltura biologica. Grazie all’impiego del Compost è possibile avere un vantaggio economico, in quanto consente un risparmio consistente, sostituendo terricci, substrati e concimi organici. Con la produzione di Compost è possibile prevenire la produzione di inquinamento atmosferico che si genererebbe dalla combustione dei rifiuti, con conseguente risparmio di energia. Rifiuti organici e scarti vegetali possono avere così una seconda vita. Recuperare questo tipo di sostanze, oltre a consentire la produzione di Compost, rappresenta un modo lungimirante per diminuire i costi di smaltimento ed evitare di smaltire rifiuti in discarica.
La frazione organica è quella su cui puntare maggiormente per il raggiungimento degli obiettivi sia di prevenzione e riduzione, sia di incremento delle percentuali per la raccolta differenziata dei rifiuti. La forma principe di riciclo per la frazione organica prevede il ritorno alla terra del materiale organico attraverso la produzione di compost. La legge 221/2015 (collegato ambientale) offre nuove opportunità, con i suoi articoli 37 e 38, nell’affermazione di buone pratiche quali l’auto-compostaggio (domestico e non domestico), il compostaggio locale e di comunità. Su questo la Pubblica Amministrazione, Comuni, Province e Regioni, possono e devono dare un forte contributo riappropriandosi del ruolo che gli spetta.
La “formazione umana‟ in carcere: il ruolo chiave dell’educatore è analizzare, in modo teorico, gli aspetti e le potenzialità formative che si possono sviluppare all’interno del sistema carcerario, grazie alle competenze professionali possedute. A tal proposito le attività di informazione, formazione e sensibilizzazione ambientale all’interno dell’Istituto Penitenziario di Lecce sono state ideate, realizzate e finalizzate anche allo scopo di migliorare le condizioni igienico-sanitarie di ogni soggetto recluso.
Durante il percorso formativo i detenuti hanno potuto usufruire di momenti di educazione, di costruzione dei legami sociali, di adozione di politiche inclusive che riducano le sacche di marginalità. Se la privazione della libertà è vista come un progressivo percorso che permetta di restituire alla società un individuo realmente consapevole, si può ripensare il carcere come luogo di tutela di diritti e di dignità delle persone per un’autodeterminazione responsabile del detenuto, affettività, giustizia riparativa. La formazione di ogni singolo detenuto ospite della struttura del blocco detentivo preso in considerazione servirà a fornire tutte le indicazioni necessarie in materia ambientale in merito alla gestione dei rifiuti del comune ospitante la struttura. La formazione è prevista anche e soprattutto per i detenuti lavoranti, inquadrati nell’appropriata qualifica, che espleteranno il servizio di raccolta e smistamento delle frazioni merceologiche prodotte all’interno delle sezioni e il trasporto nelle aree precedentemente individuate, garantendo la formazione anche in base alla rotazione contrattuale degli assunti.
L'attività formativa si è sviluppata su due moduli con un primo modulo di teoria con trattazione dei seguenti temi:
• Nozione e produzione del rifiuto
• Classificazione dei rifiuti (Prevenzione, riduzione e riciclaggio)
• Gestione dei rifiuti
• Discussione delle tematiche
e un secondo modulo di pratica con lo svolgimento di processi di raccolta differenziata mediante classificazione del rifiuto, corretta raccolta e idoneo conferimento.
La formazione ambientale rappresenta un aspetto fondamentale delle politiche di tutela dell’ambiente e della salute pubblica ispirate ai principi dello sviluppo sostenibile. La formazione ambientale sviluppa conoscenze, capacità operative e consapevolezza degli impatti sull’ambiente promuovendo:
· la creazione di professionalità specifiche;
· l’introduzione di nuove tecnologie;
· un’opportunità di crescita culturale e professionale a coloro che devono confrontarsi con i problemi ambientali ma soprattutto un equilibrio tra ambiente naturale, attività economiche e aspetti sociali.
Inoltre il progetto mira a implementare azioni integrate di formazione attraverso l'utilizzo di sistemi di comunicazione digitale, informazione, un percorso partecipativo e di accompagnamento per soggetti sottoposti ad esecuzione penale. Tanto al fine di sviluppare nei detenuti una mentalità sostenibile e le soft skills utili anche al reinserimento socio-lavorativo al termine del percorso detentivo.
Allo stesso modo il progetto perseguirà obiettivi orientati alla tutela e salvaguardia dell'ambiente.
La raccolta differenziata offre l’opportunità di ottimizzare la frazione organica prodotta nella totalità delle quattro cucine dell'Istituto quale materia prima di alta qualità da destinare al compostaggio e la prospettiva di un prodotto non contaminato, ottenendo due sostanziali vantaggi:
· riduzione degli impatti ambientali del trasporto e del trattamento dei rifiuti
· utilizzo diretto del compost prodotto dalla comunità destinabile alle aree verdi dell'Istituto Penitenziario. Inoltre, l’utilizzo di apparecchiature elettroniche, quali un pc portatile ed un tablet (entrambi privi di connessione internet) hanno consentito lo sviluppo di azioni di integrazione e reinserimento sociale, come strumento di innovazione tecnologia.
Lo scopo del Piano Formativo è quello di fornire al detenuto/lavoratore la prescritta formazione/informazione nel rispetto del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Contestualmente, nel corso delle attività teorico/pratiche saranno fornite le adeguate conoscenze in merito alla corretta gestione del rifiuto con particolare riguardo all'individuazione e classificazione delle diverse tipologie merceologiche nonché alla relativa raccolta differenziata secondo procedure appositamente studiate con l'identificazione di percorsi e spazi adeguati secondo il D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.
Nell’ultima fase è stata avviata anche l’imprescindibile attività di monitoraggio volta a verificare costantemente il corretto conferimento dei rifiuti dalla cucina alla postazione di prossimità al Reparto, ove sono state ubicate le compostiere. Tale fase è stata documentata con il rilascio, da parte del soggetto esterno individuato, di un “Report” mensile/trimestrale che attesta i dati raccolti e le percentuali di raccolta della frazione organica raggiunte. Anche qui, così come per la fase formativa, è stato fondamentale l’utilizzo e la condivisione del pc portatile e del tablet, come strumento tecnologico utile al fine di raccogliere ed elaborare i dati su report Excel, ossia il rapporto tra obiettivi fissati e risultati conseguiti nelle diverse fasi.
Alla luce di tutte le fasi precedentemente descritte, per il Progetto Green Compost, in qualità di formatore, posso esprimere il netto compiacimento e la soddisfazione per aver trasmetto ai detenuti tutte le nozioni utili al fine di poter avere una visone dell’ambiente, non solo come luogo comune, ma come luogo unico e prezioso da rispettare e tutelare per se stessi, per la propria salute e per in benessere e la salute delle generazioni future, affinché possano ammirare ciò di cui io stessa ho ricevuto in eredità e tutelo gelosamente.
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