Demopraxia
#DemopraxiaResilienzaUrbana Palestra di Resilienza Urbana
Appartiene al gruppo PROCESSI TERRITORIALI
Fondazione Emmanuel-Don Francesco Tarantini per le Migrazioni e il Sud del Mondo
"Demopraxia", è un progetto di Fondazione Emmanuel cofinanziato dalla Regione Puglia nel quadro del Bando "Puglia partecipa", cui hanno aderito il Comune di Lecce, Confartigianato imprese Lecce,Confcommercio Lecce, Rapsodia 8.9, Humanfirst e Positivo Diretto.
Obiettivo di Demopraxia è quello di attuare un intervento inedito di inclusione sociale, interculturale e di genere che, attraverso la “lettura della città” affidata alla comunità, facilitata da situazioni informali e con l’aiuto di una tecnologia comunicativa, consente il nascere di progetti di rigenerazione urbana – delle relazioni prima che delle infrastrutture –come antidoto alle deviazioni divisive.
A causa dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria in corso, il progetto ha subito delle variazioni. I walkabout, previsti come “conversazioni nomadi”, che avrebbero coinvolto i cittadini in escursioni nelle aree marginali della città di Lecce, sono stati sostituiti da “Esplorazioni Partecipate On Line” (EPOL) , da svolgere in un set di videoconferenza per un'attività di Design Thinking basata sia sul rilevamento dati dei territori individuati e su un particolare shooting fotografico.
Il principio resta sempre lo stesso: il cittadino, grazie alle EPOL, si troverà proiettato davanti a problemi d’ordine politico, ambientale, demografico, urbanistico, con evidenti riflessi sulla sua visione di benessere, equità, salute, rispetto. Le parole, le immagini, le sequenze, diverranno oggetto di riflessione, promozione, coesione, “ridisegno sociale”, nei diversi ambiti dello sviluppo sostenibile (culturale, turistico, di commercio di prossimità e dei mercati comunali, di compatibilità ambientale, di azioni di sharing). I risultati potranno generare “trasformazioni” degli spazi e delle relazioni costruite attorno ad essi.
Il processo partecipativo è il seguente:
- Guardarsi intorno. Qualsiasi approccio riguardante l'educazione ad uno sviluppo sostenibile ed inclusivo parte da come ci apriamo al mondo. E' importante che un gruppo di “esploratori” sociali riconosca che va anteposto ai sistemi di mediazione interpretativa quell' ”apprendimento dappertutto” che è capace di stupirci, di farci scoprire ciò che non sospettavamo anche ad un passo da noi.
- Esplorarsi dentro. Elaborare le informazioni, nutrirsi delle emozioni misurandone l'effetto. Scoprire come le stesse informazioni possono essere recepite "dagli altri" in maniera diversa nel momento in cui si condivide la stessa esplorazione e quindi educarsi a concentrarsi sulle differenze: su ciò che separa e distingue, per cercare di colmare la separazione o raggiungere una sintesi.
- Condividere la prospettiva. La condivisione non è un dato scontato, è un processo ricostruttivo, presuppone disponibilità e solidarietà. Vivere in comunità significa sapere che si può avere sempre da imparare dagli altri e quando questa coscienza è acquisita, è alta la possibilità che si moltiplichi il valore dell'intelligenza collettiva, paragonabile a quella delle api, che trasformano il nettare con un sistema intelligente di auto-organizzazione.
I protagonisti del processo partecipativo saranno i cittadini: gli studenti dei due Istituti scolastici di Lecce (Il Liceo "Virgilio-Redi" e l’Agrario "Presta-Columella"), insieme ad artigiani, commercianti, giovani impegnati nell'associazionismo culturale e migranti.
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