Capitanata attiva,coltivare la legalità!
#capitanataattiva #coltivarelalegalita Per una terra libera dalle mafie
Appartiene al gruppo PROCESSI TERRITORIALI
Cooperativa sociale Altereco nasce nel 2008 dall'esperienza di animazione del progetto Policoro della Caritas Diocesana, grazie al P.o.r. "Start up" della Regione Puglia 2007-2010 la Cooperativa, con la finalità di garantire il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e con l'obiettivo di rivalorizzare beni confiscati alla mafia. Per tale motivo Cooperativa aderisce a Libera Associazioni nomi e numeri contro le mafie e si occupa di inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso la collaborazione con U.L.E.P.E. di Foggia, tribunale di Foggia, Sert di Cerignola e Servizi Sociali del Comune di Cerignola. Dal 2011 gestisce un bene confiscato alla mafia su cui si attivano processi di inclusione sociale lavorativa. Ad oggi l'organizzazione annovera tra i suoi partner il gruppo Coop Alleanza 3.0, per il sostegno al progetto di Terra Aut acquistando i prodotti realizzati e messi sugli scaffali dei punti vendita COOP. Dal 2011 ad oggi la cooperativa ha accolto a Terra Aut oltre 600 alunni, i quali sono stati coinvolti in attività laboratoriali attraverso l'approfondimento e la conoscenza dei fenomeni mafiosi e antimafiosi del territorio locale e nazionale. I progetti educativi gestiti dalla cooperativa prevedono l'impiego di operatori professionali si organizzano uscite didatti e laboratori di educazione alla legalità e cittadinanza attiva, rivolti a studenti di ogni ordine e grado, già a partire dalla scuola dell'infanzia. Le uscite didattiche sono strutturate in momenti di accoglienza e conoscenza, giochi didattici ed educativi che toccano diversi temi, precedentemente concordati e condivisi con le scuole. I temi trattati sono diversi: educazione alla legalità (prevalentemente scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado); alla scoperta dell'orto (prevalentemente infanzia e primaria per le classi prime e seconde. Tra le esperienze più significative: - educazione alla legalità: attività laboratoriali sulla definizione di mafia; attività laboratoriale sulla mappatura delle mafie in Italia. NOI CUSTODI DELLA TERRA. Attività laboratoriale alla scoperta dei frutti della terra; attività sensoriale per riconoscere con i cinque sensi i prodotti dell'orto. IL FRESCO PROFUMO DELLA LIBERTA'. Finanziato dalla FONDAZIONE CON IL SUD e finalizzato al recupero della struttura preesistente il bene confiscato TERRA AUT e l'avvio di nuove attività tra cui laboratori formativi, E!STATE LIBERI. realizzazione di campi di formazione e lavoro sui beni confiscati realizzati in collaborazione con LIBERA Associazione nomi e numeri contro le mafie. LA STRADA C'E' SOLO LA STRADA SU CUI PUOI CONTARE. Progetto finanziato dalla regione Puglia Sezione Inclusione Sociale Attiva e Innovazione delle Reti Sociali. Progetto di educazione alla cittadinanza attiva e miglioramento del tessuto urbano.
La normativa italiana in materia di beni confiscati e sequestrati alla mafia si concilia, per necessità in questo percorso progettuale, con le iniziative atte a favorire la partecipazione e l’animazione sociale nel territorio di Cerignola. Va da sé che il coinvolgimento di attori locali variamente organizzati, delle istituzioni pubbliche, delle rappresentanze sociali ed economiche, sono i presupposti per generare percorsi progettuali partecipati che avranno esito positivo nella rifunzionalizzazione dei beni confiscati del territorio sui tempi medi e lunghi. Infatti, tra i problemi più seri riscontrati nell’uso rigenerativo e rifunzionalizzante dei beni confiscati alle mafie, e del patrimonio pubblico in generale, c’è quello del loro sottoutilizzo, della desertificazione funzionale, della rarefazione di opportunità economico-sociali dovuta a diversi fattori, derivanti dal mancato coinvolgimento responsabile della società locale. Questo va in controtendenza rispetto al mandato della normativa, che oltre ad istituire un’apposita Agenzia (Anbsc, Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati) ed a conferire i beni ai Comuni, detta linee di intervento e promuove bandi per la creazione di servizi ed altre attività dentro i beni sottratti alle mafie. Per evitare la suddetta desertificazione funzionale, in una prospettiva esattamente contraria si è mosso questo percorso partecipativo, lavorando su tre livelli: 1) la partecipazione alla rilevazione di bisogni sociali territoriali ed extraterritoriali; 2) l’ideazione partecipata di funzioni; 3) la progettazione sociale partecipata di funzioni che, generando aggregazione, economie e lavoro, possano rispondere ai bisogni rilevati al punto uno. Pertanto, nei diversi appuntamenti, seguendo una scansione temporale delle attività molto precisa ed una tabella di marcia costruita con gli attori coinvolti, si è giunti a generare una vasta cornice funzionale e progettuale nella quale introdurre i diversi beni confiscati di Cerignola e altri eventuali beni del patrimonio pubblico. Tale ‘arcipelago’ funzionale rispetta il criterio dell’inclusività come esposto nelle scienze sociali al servizio delle scienze urbane ed urbanistiche contemporanee, nel rispetto della funzionalità ecologicamente sostenibile e di quella compatibile con lo sviluppo delle capacità e delle abilità comunitarie. Si è tenuto conto, nell’orientamento del percorso, della necessità di smussare una tendenza oggettiva ad accentrare funzioni. Tendenza che scaturisce dal desiderio di protagonismo gestionale da parte degli attori e dei portatori di interessi e bisogni specifici.
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