PROGETTIAMO IL PARCO
#PROGETTIAMOILPARCO costruiamo insieme il Parco dell'Allegria
Incontro di presentazione pubblica del progetto partecipativo con la comunità di Martano
Il primo incontro di presentazione pubblica del processo partecipativo ha visto la partecipazione attiva dei rappresentanti istituzionali dell'amministrazione comunale di Martano (sindaco Fabio Tarantino, vice-sindaco Antonella Tremolizzo, consigliere ai servizi sociali Maria Grazie Caracuta, sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi), rappresentanti delle associazioni, cittadini.
L'incontro è stato modetato da Luigi Panico, responsabile del progetto, da Cesare Caracuta, responsabile della Cooperativa "Don Bosco" di Martano. Il coordinamento dell'intero processo è stata affidata al prof. Raffaele K. Salinari, docente dell'Università Alma Mater di Bologna, con esperienza pluriennale in progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo e responsabile dei processi partecipativi.
All'incontro iniziale hanno partecipato un picco massimo di 30 cittadini, che in fasi alterne hanno potuto ascoltare e a volte prendere parte alla discussione, seppure in forma poco coinvolgente.
L'incontro si è focalizzato sull'importanza che riveste la progettazione partecipata sulla gestione di un bene pubblico centrale nella vita della comunità martanse come il parco pubblico dell'Allegria.
Solo la progettazione che parte dal basso, secondo un provesso di tipo bottom-up, afferma Salinari, permette di creare le condizioni per lo sviluppo della "civitas", intesa come costruzione e consolidamente dello spirito comunitario, ma anche della "polis", intesa come partecipazione politica della comunità allo sviluppo del proprio territorio.
La conversazione si focalizza su quelle che sono state nel tempo le varie proposte e gli obiettivi che da più parti si sono posti gli interlocutori sensibili allo sviluppo delle potenzialità del parco pubblico dell'Allegria.
Il progetto "Progettiamo il Parco" nasce dall'esigenza di rendere il parco maggiormente inclusivo nei confronti dell'intera comunità, con un occhio di riguardo verso i diversamente abili, come afferma Cesare Caracuta.
In quest'ottica, la cooperativa sociale "Don Bosco" ha puntato sin dall'inizio della presa in carico della gestione del parco, sul coinvolgimento attivo delle associazioni locali alla vita del luogo stesso, pensando, per esempio, alla creazione di una bocciofila che potesse trovare nel parco pubblico un luogo dove poter fare sport e creare momenti di socializzazione. Il giuoco delle bocce, infatti, è centrale nella vita della comunità martanese.
Della stessa visione l'amministrazione comunale, che ha sempre visto nel parco pubblico di Martano un luogo di socializzazione e di inclusione.
Nell'ottica politica dell'amministrazione, la creazione di nuovi laboratori all'interno del parco potrebbe offrire nuovi spunti di coinvolgimento attivo della cittadinanza alla vita del parco e nel parco. Ma allo stesso tempo, l'eliminazione delle restanti barriere architettoniche, seppur ancora presenti soprattutto nella fruizione del bellissimo anfiteatro, rimane la priorità propedeutica a tutte le altre azioni.
Ed è proprio l'anfiteatro il luogo privilegiato in grado di rilanciare il parco e l'intera comunità martanese in un'ottica di sviluppo locale. Da questo punto di vista, la sua copertura è considerata un obiettivo da più interlocutori e rimane anch'essa una priorità in grado di rilanciare questa location in vista di auspicati e futuri eventi culturali.
Oltre alle varie proposte iniziali che hanno alimentato la conversazione di questo primo incontro di presentazione del progetto, un posto centrale lo ha occupato il tema della sensibilità ambientale intesa in senso ampio. Riqualificare un luogo e uno spazio pubblico non può prescindere dall porre al centro della progettazione l'ambiente naurale, floristico e faunistico del quale il parco dell'Allegria si nutre e trae linfa vitale.
Marica Grazia Caracuta, infatti, pone al centro il tema della riqualificazione urbana e sociale attraverso la cura del verde pubblico, delle specie arboree presenti al suo interno, come anche dell'acqua e delle specie viventi che vi abitano al suo interno. Il parco pubblico di Martano, infatti, è caratterizzato dal un bellissimo laghetto artificiale a riciclo continuo d'acqua, dove vi viono una piccola colonia di pesci rossi e di paperelle.
Questo micromondo vitale rappresenta infatti una piacevole attrazzione turistica e rende il parco un luogo propenso alla socializzazione, all'attrazione turistica ma anche al relax individuale.
Salinari, da wuesto punto di vista, sottolinea l'importanza di porre al centro della progettazione un generale ripensamento della riqualificazione delle forme vegetali antiche, spesso andate perdute a causa di una progressiva semplificazione delle specie vegetali e arboree. Si tratta, in buona sostanza, di ripensare ai luoghi, allo spazio pubblico del parco, pensando magari di riportare in auge ciò che esisteva un tempo in questo luogo, come collante in grado non solo di ricreare memoria dei luoghi e della storia comunitaria, ma anche di contrastare la progressiva perdita di memoria e di spirito comunitario, fondamentalw nella societàcontemporanea, dove la semplificazione e il riduzionismo ad un modello di sviluppo dominante e spesso distruttivodell'ambiente, ha gettato le basi per il proliferarsi di virus patogeni che rischiano di mettere a repentaglio la biodiversità del pianeta ma anche l'esistenza stessa dell'essere umano.
Questo il link del primo incontro:
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