Una strada dell’Arte e del Gusto e una “Comunità di Eredità”.
#arte #comunità #partecipazione #fotografia #gusto #sound #percorso Per una ecologia del contemporaneo: Il Terzo Spazio dell’Arte e la sua sostenibilità ambientale e sociale.
Fare comuntà. Il contesto storico e le risorse umane e culturali
Contesto programmatico: da “patrimonio” a "eredità"
Per un percorso partecipato i cui obiettivi mirano alla creazione di un terzo spazio dell’arte in una visione ecologica di valorizzazione attraverso la messa a sistema delle risorse del patrimonio culturale e ambientale e delle nuove energie creative, con conseguente rigenerazione dell’identità dei luoghi, il primo contesto di riferimento è quello programmatico istituzionale. Il progetto s’ispira ai principi della Convenzione Europea di Faro: trasformare il Patrimonio dei luoghi in Eredità per le nuove generazioni per generare nuovo patrimonio in divenire e contemporaneo. Similmente la programmazione regionale (Piano strategico della cultura 2017-2026): “in coerenza con la strategia Europa 2020, (…), il nuovo programma operativo regionale intende mettere a sistema “contenitori” e “contenuto” per farne strumento di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. (…). Il Piano Strategico della cultura promuove il pieno coinvolgimento del tessuto produttivo, la partecipazione delle comunità, il protagonismo di tutti
Contesto storico. Due comunità e strade e storie che le avvicinano
Il progetto fa riferimento a un’area territoriale dell’hinterland della città di Lecce compresa tra l’area urbana di Cavallino e San Cesario e l’area extraurbana che si estende, incontrando i confini dei 2 feudi, intorno all’asse della strada provinciale che collega i due paesi: un’area già a vocazione agricola e attraversata da sentieri residui di vecchie strade di collegamento, attraverso i campi, con altri paesi della prima e della seconda cintura leccese.
Tradizionalmente i paesi della cintura hanno fornito al capoluogo eccellente manodopera artigiana specializzata applicata all’attività edilizia, all’arredo, agli utensili e ai prodotti agricoli (cereali, legumi, frutti, prodotti orticoli) e alimentari (in particolare panificazione e cucine di tradizione). Tra fine ‘800 e primi del ‘900 questi luoghi cominciano a caratterizzarsi in un’identità territoriale che accanto alla vocazione artigiana ed agro-alimentare fa emergere una nuova identità, frutto dell’emergere di una moderna borghesia agro-industriale legata alla lavorazione del tabacco e alla produzione di alcool nelle distillerie.
Una storia che cambia anche il paesaggio urbano e rurale, arricchendolo di fabbriche (oggi preziosi monumenti di archeologia industriale) oltre che di palazzi e ville liberty. Il paesaggio storico è quello della piccola Belle-Èpoque di provincia. Si va così fino agli anni 30/40 del ‘900. Nelle fonti letterarie si racconta di San Cesario come la Tivoli dei leccesi e si celebra (oggi anche in alcuni film), la figura di Sigismondo Castromediano duca di Cavallino, eroe del nostro Risorgimento a cui si deve anche la nascita del Museo provinciale di Lecce a lui intitolato.
Un veloce excursus storico ci conduce ad oggi con il nuovo popolamento delle aree rurali e gli indici di residenza che aumentano anche nelle aree urbane connotando i luoghi con nuovi modi di abitare gli spazi rurali in relazione a nuove scelte di ‘stili di vita’ orientati verso pratiche ecologiche e attività creative.
Contesto Beni Culturali materiali
Agendo su questo contesto con le metodologie dei processi partecipati, il percorso proposto potrà ‘agire’ su di esso, valutandolo nelle sue dimensioni in termini quantitativi e qualitativi per evidenziarne le potenzialità attraverso la costruzione di mappe narrate. Allo stato attuale si registrano presenze/risorse tra gestione pubblica e privata: tra il Museo diffuso dei Messapi (archeologia antica) a Cavallino e la Distilleria De Giorgi (archeologia industriale) a San Cesario, si incontrano: i l Museo civico di San Cesario (arte contemporanea), la Fondazione Le Mon (residenze d’artista), il Museo Ezechiele Leandro, la Casa Museo Moscara/Archivio d’artista, laboratori creativi di fotografia, musicisti, artisti del gioiello, della pietra leccese e del ferro battuto, video/artist , operatori di teatro, oltre ad associazioni impegnate nel sociale e nella cultura, ben 6 case editrici e un Archivio dei Beni Culturali Gastronomici del QuoquoMuseo del Gusto (attivo a San Cesario fino al 2016) oggi custodito presso la Casa Museo Moscara. Il percorso si arricchisce di attività legate alle produzioni di eccellenza della gastronomia di tradizione e di ricerca. Messi a sistema ci fanno immaginare una strada dell’Arte e del Gusto nella visione dinamica e plurale che proponiamo come “Il terzo spazio dell’arte”.
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