PartecipAzione
#partecipazione #coinvolgerecittadini #democraziadeliberativa COME COINVOLGERE I CITTADINI
Este proceso pertenece a PROCESSI TERRITORIALI
Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (AICCRE)
L’Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (AICCRE), con sede in Roma è l’associazione nazionale che raccoglie liberamente in modo unitario le Regioni, i Comuni, le Province e le sue altre rappresentanze elettive di Comunità locali (Aree metropolitane, Circoscrizioni, Comunità montane) nel loro impegno a operare per la costruzione di una Federazione europea fondata sul pieno riconoscimento, il rafforzamento e la valorizzazione delle autonomie regionali e locali.
Finalità e azione politica
L’AICCRE è un movimento politico e promozionale, oltre che culturale, che mantiene la sua forza e la sua coerenza grazie alla militanza in esso di tutti i livelli delle autonomie, dal Comune e dagli Enti intermedi alla Regione.
Gli obiettivi dell’AICCRE sono:
- promuovere e coordinare le iniziative dei Poteri regionali e locali per la costruzione dell’Unità politica europea in forma federale;
- assicurare ai Poteri locali e Regionali, nei loro rapporti con le organizzazioni e le istituzioni europee, un “servizio europeo” di informazione degli amministratori eletti e di assistenza ad attività volte ad utilizzare i programmi, e i relativi progetti, previsti dall’Unione europea;
- promuovere iniziative di reciproca conoscenza e di collaborazione, di scambi e gemellaggi, fra i Poteri locali e regionali dei diversi paesi d’Europa;
- promuovere e favorire, in una prospettiva federalista, iniziative di pace, di collaborazione tra i popoli, di sviluppo e di impegno per debellare la fame e il sottosviluppo nel mondo;
- rispettare e sostenere le legittime aspettative dei gruppi minoritari etnici e linguistici nel contesto ei un’Europa plurietnica e multiculturale.
Come strumento di azione specifica l’AICCRE dà particolare rilievo ai gemellaggi, che hanno creato nell’Europa comunitaria una rete di oltre 7.000 Comuni ed altri Enti territoriali affratellati ; essi costituiscono l’incontro di due o più Enti che proclamano di associarsi permanentemente per agire insieme nella prospettiva e a favore di una Federazione europea costruita dalla base, per confrontare i loro problemi e le loro esperienze e per sviluppare fra di loro i vincoli di amicizia e di concreta solidarietà, sul piano economico, sociale e culturale, sempre più stretti.
Periodicamente tutto il CCRE si riunisce negli Stati generali, che sono grandi assise europee di amministratori locali e regionali, che vogliono far sentire la loro voce e le loro proposte sui problemi che riguardano la costruzione europea.
La progettazione e la promozione delle attività del CCRE si articolano attualmente, a livello europeo, in diverse commissioni: per l’ambiente, per gli affari sociali, per i trasporti, per gli Enti territoriali quali datori di lavoro, per la politica regionale urbana, per le elette locali e regionali.
Nel trattato di Maastricht, all’art. 198, era stata prevista l’istituzione del “Comitato delle Regioni e degli Enti locali”: è stato questo un importante successo del CCRE, che fin dal 1972 aveva promosso un Comitato consultivo “informale”, ma già riconosciuto quale interlocutore affidabile della Commissione europea, poi divenuto Consiglio consultivo con la decisione 487/Cee del giugno 1988. Le Regioni, gli Enti intermedi e i Comuni europei, diventando organi della struttura istituzionale dell’Unione europea, dispongono quindi ora di uno strumento più efficace per dialogare con le altre istituzioni comunitarie, ma anche di uno strumento politico di elaborazione, di valutazione e di controllo delle politiche comunitarie. In questo senso il CCRE è impegnato a garantire la funzionalità ed il raggiungimento degli obiettivi di questo organismo, che si è insediato il 9 marzo 1994. È inoltre auspicabile un tavolo di lavoro comune fra il Comitato e il Parlamento europeo.
L’AICCRE esercita un’azione di proposta e una continua pressione democratica sulle istituzioni europee anche tramite il Congresso dei Poteri locali e regionali d’Europa (CPLRE), in seno al Consiglio d’Europa, che consente periodici europei e confrontano esperienze concernenti le autonomie.
Dal 1986 il CCRE ha costituito un Ufficio di rappresentanza a Bruxelles presso la Commissione europea, a disposizione di tutti gli Enti autonomi territoriali, allo scopo di avere un contatto continuativo, di ordine politico e funzionale, con le istituzioni europee.
L’oggetto del progetto proposto parte da una constatazione : la distanza tra elettori e politica è sempre più evidente. L'astensionismo e l'indifferenza della su questioni politiche impongono una riflessione sul rapporto partecipazione e politica. Una partecipazione solo in fase consultiva è insufficiente per coinvolgere realmente i cittadini. E' necessario portare il processo partecipativo verso forme più spinte di democrazia deliberativa in grado di favorire sempre più la partecipazione dei cittadini pugliesi (sia residenti in Puglia che all'estero) alla vita politica. Le pratiche di democrazia deliberativa dovranno puntare soprattutto sullo scambio argomentativo e sulla discussione pubblica che precedono una decisione e dovranno vedere la deliberazione come fase di un processo di costruzione dialogica e discorsiva di decisioni. Spetterà, comunque, alle legittime istituzioni democratiche assumere le proposte e renderle operative all'interno dei Regolamenti Comunali.
1. Condivisione del percorso; L'avvio prevede incontri staff di progetto, mappatura attori e realtà sociali; creazione di un Tavolo di Concertazione (TdC); saranno programmate le attività di formazione, avvio del percorso di pratiche deliberative ; confronto con i soggetti già coinvolti; individuazione di altri attori e realtà sociali da coinvolgere; creazione di contatti per le successive fasi; acquisizione di competenze da parte di attori e personale. La strategia individuata è quella di favorire la costruzione di "Assemblee dei cittadini " come una sorta di nuova Istituzione democratica da affiancare alle giunte locali e ai consigli comunali allo scopo di dare più voce ai cittadini e più forza alla democrazia. L'esperimento consisterà nell’affidare ad un campione di cittadini liberamente invitati o sorteggiati in base a specifici criteri, affiancanti da esperti. Il campione di cittadini affronterà l’analisi e l’indirizzo su questioni di interesse generale incagliate tra conflitti di interessi e freni ideologici ma mature in quanto a opinione pubblica, scientifica ed etica 2. Svolgimento del processo : un gruppo di cittadini saranno chiamati ad affrontare uno specifico argomento, ad approfondirlo, a confrontarsi su questo, a dibattere e a deliberare, producendo documentazioni finali che contengano loro idee, proposte, raccomandazioni, indicazioni. Questi cittadini che hanno mostrato interesse a partecipare e/o scelti con un campionamento casuale e stratificato. Saranno, cioè, selezionati con un’estrazione casuale ( come avviene nella giuria popolare del processo americano) dalle liste anagrafiche al fine di ricreare all’interno del gruppo dei cittadini gli equilibri e le dinamiche che sono presenti nella società in termini di genere, età, istruzione, residenza ecc. Si terranno prima incontri con esperti della materia oggetto dell’Assemblea, chiamati a presentare, in misura paritaria, un numero quanto più vasto possibile di posizioni, istanze e orientamenti sul medesimo tema, offrendo un quadro completo, bilanciato e diversificato. Seguono poi gli incontri con i gruppi di interesse, comitati e associazioni della società civile, che presentano le loro posizioni ai cittadini dell’Assemblea. Chiudono la fase di “ascolto e confronto” gli incontri aperti al pubblico, in cui i membri dell’Assemblea hanno modo appunto di ascoltare loro concittadini e confrontarsi con questi. Al termine del processo si hanno le deliberazioni finali, le votazioni sulle varie proposte emerse in Assemblea e la presentazione di queste alle istituzioni con un report finale. Al termine del processo si hanno le deliberazioni finali, le votazioni sulle varie proposte emerse in Assemblea e la presentazione di queste alle istituzioni con un report finale. Entro 30 giorni dalla pubblicazione ufficiale del report dell’Assemblea, il Consiglio Comunale e la Giunta, dichiari pubblicamente, motivando adeguatamente le ragioni di tale scelta, se intende: a) accettare le proposte dell’Assemblea nella sua interezza b) rigettare le proposte dell’Assemblea c) procedere alla modifica delle proposte dell’Assemblea. 3. Impatto sul procedimento amministrativo/decisionale.: Inserimento della pratica deliberativa “Assemblea dei cittadini” nel regolamento comunale. I Comuni dovranno tener conto dei risultati del processo e le Giunte Comunali dovranno esprimersi ufficialmente con deliberazioni che verranno poi trasmesse contestualmente alla Relazione finale. Tale atto assumerà le risultanze del percorso partecipativo quale indirizzo per l'Amministrazione comunale, cui dare attuazione mediante i propri strumenti di programmazione, compatibilmente con le risorse disponibili. Nel progetto saranno i Comuni che partner di progetto a decidere se adottare o respingere il documento del processo partecipativo . Il percorso partecipativo e la sperimentazione dovranno, comunque, condurre ad una più ampia riflessione più generale nell'ambito della LEGGE REGIONALE 13 luglio 2017, n. 28 “Legge sulla partecipazione”, della legge elettorale regionale del 28 gennaio 2005 e legge 23 del 2000 Interventi a favore dei pugliesi nel mondo. Il processo partecipativo favorirà il coinvolgimento anche di coloro che non potranno essere presenti o che si trovano in altre regioni o all'estero attraverso una piattaforma web Agorà telematica in modo da poter sperimentare anche il voto elettronico e l'elaborazione di proposte legislative popolari.
Compartir: