Manifesto Pugliese sul Welfare Culturale
#welfareculturale Processo partecipativo per la definizione degli impegni della filiera istituzionale pubblica e privata pugliese in favore del welfare culturale in Puglia
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MANIFESTO PUGLIESE PER IL WELFARE CULTURALE
Premesso che:
- La Carta di Ottawa (1986) pone alla sua base una visione unitaria in cui al pari della persona che è un unicum e non una somma di parti separate, così l'organizzazione sociale è vista alla stregua di un insieme unitario; diversi fattori (politici, economici, culturali, ambientali) possono dunque favorire o danneggiare la nostra salute, e pertanto si afferma l’importanza di promuovere benessere e salute in tutte le politiche pubbliche;
- La Commissione europea nel 2021 ha adottato una Comunicazione (COM 2021/573 final del
15/09/2021) che definisce il “Nuovo Bauhaus europeo”, ovvero l’iniziativa ambientale
economica e culturale avviata per contribuire alla realizzazione degli obiettivi del Green
Deal. Il nuovo Bauhaus europeo mira a integrare la sostenibilità delle politiche con
l'inclusione sociale e l'estetica, esaltando il contributo della cultura allo sviluppo sociale ed
economico sostenibile dei territori e delle comunità;
- La Convenzione di Faro (STCE n°199) sottoscritta il 27 ottobre 2005 (firmata dell’Italia il 27
febbraio 2013 a Strasburgo) muove dal concetto che la conoscenza e l’eredità culturale
rientrano fra i diritti dell’individuo a prendere parte liberamente alla vita culturale della
comunità e chiama le comunità a svolgere un ruolo attivo nel riconoscimento dei valori
dell’eredità culturale (cultural heritage), invitando gli Stati a promuovere un processo di
valorizzazione partecipativo, fondato sulla sinergia fra pubbliche istituzioni, cittadini privati,
associazioni, soggetti (“comunità di eredità”). La Convenzione accorda le politiche di
valorizzazione europee su uno spartito che tiene conto dei processi in atto di
democratizzazione della cultura e di open government, poiché vede nella partecipazione dei
cittadini e delle comunità la chiave per accrescere in Europa la consapevolezza del valore del
patrimonio culturale e il suo contributo al benessere e alla qualità della vita;
- Il PIIIL CulturainPuglia 2017-2026 (Piano Strategico della Cultura di Regione Puglia), individua tra le
azioni portan9 delle poli9che culturali regionali il grande proge;o SMART-in Puglia (Sostegno,
Memoria, Ar9, Resilienza, Territorio, Ingegno) per la realizzazione di Community Library, Laboratori
di fruizione-valorizzazione del patrimonio degli en9 ecclesias9ci, Empori della crea9vità, Teatri storici,
Luoghi iden9tari della Puglia, a;raverso un nuovo modello di valorizzazione del patrimonio culturale
pubblico e degli en9 ecclesias9ci, che me;e al centro non il restauro dei “contenitori” in sé, ma lo
sviluppo di “contenu9” di qualità̀che consentano di assicurare piani di fruizione e ges9one sostenibili
nel medio-lungo periodo;
- Nell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile (Agenda ONU 2030 - SviS) la cultura è intesa come
tessuto connettivo delle relazioni sociali, come veicolo per nuove pratiche di crescita civile,
e come chiave di intervento sulle risorse culturali e paesaggistiche per la conservazione, la
tutela e la valorizzazione delle stesse. Peraltro lo sviluppo generato dalla cultura è per
definizione sviluppo sostenibile, perché è orientato al lungo periodo, al patto fra generazioni,
alla conservazione e alla valorizzazione delle risorse disponibili. Le organizzazioni culturali
condividono “per missione” alcuni pilastri dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile:
questo vale per i siti UNESCO ma anche per i singoli attrattori culturali, per le grandi città e i
sistemi urbani, i piccoli borghi e i singoli luoghi di cultura, e deve valere per tutti gli operatori
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che si occupano di valorizzazione, di imprenditorialità culturale e creativa, di welfare
culturale, di rigenerazione urbana;
- Nel Programma regionale per i Fondi UE 2021-27 della Puglia, approvato a novembre 2022,
figura nell’OP 4 - Un’Europa più Sociale, l’Obiettivo specifico: RSO4.6. Rafforzare il ruolo
della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell'inclusione sociale e
nell'innovazione sociale (FESR). Nell’ambito della strategia regionale per la rigenerazione
economica sociale culturale e ambientale e della strategia per l’inclusione sociale e il
contrasto di tutte le povertà̀
, assume rilievo il rafforzamento del ruolo delle politiche
culturali per lo sviluppo economico, l’inclusione sociale e l’innovazione sociale.
Considerato che:
- L’approccio alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e architettonico
non è più “solo” di attenzione per un insieme di beni che ha un valore storico artistico
inestimabile e che genera valore economico non di rado assai significativo, ma viene
investito di inedite funzioni, come tutela di un patrimonio sociale, comunitario di carattere
simbolico, legato alla memoria collettiva condivisa e alla nozione di identità dei territori e
delle comunità. In questo senso si riconosce la cultura ed il patrimonio culturale artistico e
architettonico come uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile, su cui le città e i governi locali
e regionali sono chiamati a sviluppare solide politiche culturali e a includere una dimensione
culturale in tutte le proprie politiche pubbliche;
- Il “welfare culturale” muove dal riconoscimento dell’impatto sociale degli investimenti e
delle attività culturali, e dal convincimento che la partecipazione culturale attiva e alcune
specifiche attività artistiche e culturali sono fattori che «favoriscono le life skills, lo sviluppo
di social value e capitale sociale, la valorizzazione e inclusione delle differenze, la riflessione
etica e il potenziamento dell’apprendimento critico, la promozione della resilienza, il
contrasto al burn out e la gestione dello stress, la capacità di comprendere e guidare i propri
percorsi di salute»; Il welfare culturale indica un nuovo modello integrato di promozione del
benessere e della salute degli individui e delle comunità, attraverso pratiche fondate sulle
arti visive e performative e sul patrimonio culturale materiale e immateriale;
- La leva del welfare culturale per potenziare l’offerta culturale in Puglia deve agire per
conseguire obiettivi qualificanti delle politiche pubbliche quali:
o il ben-essere delle persone (la Cultura che CURA),
o il contrasto alle povertà educative e alle diseguaglianze (la Cultura che RISCATTA),
o la crescita delle comunità e la rigenerazione delle città (la Cultura GENERATIVA),
o l’accessibilità dei contenuti culturali (la Cultura SENZA BARRIERE),
o la sostenibilità gestionale dei luoghi di cultura (la CULTURA che CREA VALORE),
o i processi di innovazione sociale e l’approccio multidisciplinare (la Cultura che CAMBIA)
o i processi di scambio interculturale e di pacificazione tra i popoli (la Cultura per la
PACE);
Preso atto che:
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- La Regione Puglia intende sostenere gli investimenti pubblici e privati per rigenerare e
rivitalizzare luoghi della cultura e testimonianze del patrimonio storico-artistico-culturale, o
altri spazi pubblici o ad uso pubblico con il coinvolgimento attivo delle comunità̀locali, delle
agenzie educative e degli attori economici e culturali, integrando interventi per il recupero
strutturale e il riuso degli spazi interessati, purchè́strettamente funzionali a progetti di
partecipazione culturale, di inclusione e di innovazione sociale, nonché funzionali a
sperimentare modalità integrate di promozione del benessere, mediante pratiche fondate
sulla cultura e di welfare culturale, adottando protocolli collaborativi tra settori e sistemi
istituzionali, quali i servizi educativi e per il benessere delle persone, l’istruzione e la
formazione, la salute, il lavoro;
- Il Comune di Monte Sant’Angelo, città dei due siti UNESCO, Capitale della Cultura Puglia per
il 2024, ha posto al centro delle politiche di promozione culturale del suo territorio la
generazione di valore sociale e la valorizzazione dei luoghi di cultura e del suo patrimonio
culturale materiale e immateriale per sostenere il benessere delle persone, promuovere
comunità accoglienti e facilitare l’integrazione sociale e culturale e ha promosso nelle date
del 10-11-12 aprile 2024 il primo Festival dell’inclusione “Welfare di Comunità”, nell’ambito
del quale è stata presentata la proposta di redigere un Manifesto Pugliese per il Welfare
Culturale;
- L’ANCI Puglia, in rappresentanza di tutti i Comuni pugliesi, aderisce alla proposta di
promozione del welfare culturale nelle politiche locali, per qualificare ulteriormente i
processi di rigenerazione urbana, di ripopolamento dei piccoli borghi, di valorizzazione del
patrimonio culturale e di inclusione sociale;
- di concerto con il di Regione Puglia, promuove il presente MANIFESTO PUGLIESE PER IL
WELFARE CULTURALE.
Tanto premesso e considerato,
- La Regione Puglia - Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione
territoriale
- Il Comune di Monte Sant’Angelo, in qualità di soggetto ospitante e capitale pugliese della
cultura in quanto candidata a capitale italiana della cultura per il 2026
- L’ANCI Puglia in rappresentanza di tutti i Comuni Pugliesi
- La rete delle Fondazioni e delle Istituzioni culturali pugliesi partecipate da Regione Puglia
- Il Distretto PugliaCreativa
- L’Università degli Studi “A. Moro” di Bari, l’Università degli Studi di Foggia e l’Università del
Salento
- L’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia
- Il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura
Si impegnano reciprocamente
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- a promuovere il welfare culturale nella strategia e nelle politiche culturali regionali e locali,
perché l’offerta culturale prodotta ed erogata nei luoghi di cultura pubblici e privati in Puglia
abbia caratteristiche di inclusività e accessibilità piena e capacità di generare impatto sociale
in termini di promozione di salute e di benessere, di contrasto alle povertà educative, di
integrazione culturale, di contrasto ad ogni forma di discriminazione;
- a promuovere il welfare culturale sul territorio pugliese, allo scopo di favorire la
partecipazione e l’espressione artistica e culturale delle persone in tutto il ciclo di vita, viste
le ricadute in termini di ben-essere e salute che sono apprezzabili per i cittadini e i gruppi di
persone che ne beneficiano su diversi piani si intervento:
a) nella prevenzione di fenomeni di isolamento sociale e di degenerazione psico-fisica
b) nell’integrazione di piani terapeutico-riabilitativi per una rinnovata alleanza alla cura
c) nell’alleanza con il mondo dell’educazione, attraverso l’inserimento nei piani di offerta
formativa degli obiettivi di sviluppo delle life skills
d) nel contrasto delle povertà educative
e) nel contrasto alle diseguaglianze sociali e di salute
f) nella promozione dell’invecchiamento attivo e dell’integrazione culturale
g) nella crescita identitaria delle comunità locali e nella loro capacità di accogliere;
- a sostenere gli investimenti che saranno necessari per la formazione dei nuovi profili
professionali per le nuove attività di welfare culturale nelle comunità locali, nelle filiere dei
servizi culturali e socioeducative, nelle imprese culturali e creative, anche con il supporto
delle nuove tecnologie;
- a definire modalità di gestione e programmi di attività nei luoghi di cultura pubblici e privati
presenti nei rispettivi territori capaci di favorire la partecipazione e l’espressione artistica e
culturale delle persone in tutto il loro ciclo di vita;
- a favorire progetti di ibridazione di laboratori urbani, luoghi di cultura, spazi di aggregazione
comunitari, per promuovere interventi di innovazione sociale e sviluppare nuove iniziative
culturali a impatto economico e sociale;
- a favorire l’adesione dei Comuni pugliesi al network “Città che legge” per la promozione della
lettura nelle comunità locali e per la valorizzazione di attività socioeducative e culturali nelle
Community Library già attive sul territorio;
- a partecipare attivamente alla stesura delle Linee guida regionali per il Welfare culturale, che
sarà coordinata da Regione Puglia - Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e
Valorizzazione del territorio, con il supporto del Consorzio Teatro Pubblico Pugliese, e alla
implementazione delle stesse con le azioni del programma regionale per il welfare culturale,
anche ricercando nuove forme di collaborazione pubblico-privato e promuovendo nuove
filiere orizzontali di servizi culturali e socioeducativi nei contesti locali.
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