Manifesto Pugliese sul Welfare Culturale
#welfareculturale Processo partecipativo per la definizione degli impegni della filiera istituzionale pubblica e privata pugliese in favore del welfare culturale in Puglia
Consultazione pubblica per la raccolta di contributi per la redazione del Manifesto
Definizione di Welfare Culturale
- Il “welfare culturale” Il Welfare Culturale si fonda sul riconoscimento sancito dall'OMS dell'efficacia delle attività culturali, artistiche e creative, come fattore di promozione del benessere e della salute attraverso il lavoro sociale di comunità potenziando l'empowerment delle persone; le politiche di promozione del welfare culturale muovono dal riconoscimento dell’impatto sociale degli investimenti e delle attività culturali - perché la produzione culturale e l’approccio inclusivo alla progettazione dei nuovi spai urbani e al re-design dei servizi per le persone e le comunità rappresentano importanti vettori di trasformazione e di rigenerazione, nonché dal convincimento che la partecipazione culturale attiva e alcune specifiche attività artistiche e culturali sono fattori che «favoriscono le life skills, lo sviluppo di social value e capitale sociale, la valorizzazione e inclusione delle differenze, la riflessione etica e il potenziamento dell’apprendimento critico, la promozione della resilienza, il contrasto al burn out e la gestione dello stress, la capacità di comprendere e guidare i propri percorsi di salute»; Il welfare culturale indica un nuovo modello integrato di promozione del benessere e della salute degli individui e delle comunità, attraverso pratiche fondate sulle arti visive e performative e sul patrimonio culturale materiale e immateriale;
- La leva del welfare culturale per potenziare l’offerta culturale in Puglia deve agire per conseguire obiettivi qualificanti delle politiche pubbliche quali:
o il ben-essere delle persone (la Cultura che CURA),
o il contrasto alle povertà educative e alle diseguaglianze (la Cultura che RISCATTA),
o la crescita delle comunità e la rigenerazione delle città (la Cultura GENERATIVA),
o l’accessibilità dei contenuti culturali (la Cultura SENZA BARRIERE),
o la sostenibilità gestionale dei luoghi di cultura (la CULTURA che CREA VALORE),
o i processi di innovazione sociale e l’approccio multidisciplinare (la Cultura che CAMBIA)
o i processi di scambio interculturale e di pacificazione tra i popoli (la Cultura per la PACE).
Impegni proposti ai sottoscrittori del Manifesto
(i sottoscrittori) Si impegnano reciprocamente:
- a promuovere il welfare culturale nella strategia e nelle politiche culturali regionali e locali, perché l’offerta culturale prodotta ed erogata nei luoghi di cultura pubblici e privati in Puglia abbia caratteristiche di inclusività e accessibilità piena e capacità di generare impatto sociale in termini di promozione di salute e di benessere, di contrasto alle povertà educative, di integrazione culturale, di contrasto ad ogni forma di discriminazione;
- a promuovere il welfare culturale sul territorio pugliese, allo scopo di favorire la partecipazione e l’espressione artistica e culturale delle persone in tutto il ciclo di vita, viste le ricadute in termini di ben-essere e salute che sono apprezzabili per i cittadini e i gruppi di persone che ne beneficiano su diversi piani si intervento:
a) nella prevenzione di fenomeni di isolamento sociale e di degenerazione psico-fisica
b) nell’integrazione di piani terapeutico-riabilitativi per una rinnovata alleanza alla cura
c) nell’alleanza con il mondo dell’educazione, attraverso l’inserimento nei piani di offerta formativa degli obiettivi di sviluppo delle life skills
d) nel contrasto delle povertà educative
e) nel contrasto alle diseguaglianze sociali e di salute
f) nella promozione dell’invecchiamento attivo e dell’integrazione culturale
g) nella crescita identitaria delle comunità locali e nella loro capacità di accogliere;
- a sostenere gli investimenti che saranno necessari per la formazione dei nuovi profili professionali per le nuove attività di welfare culturale nelle comunità locali, nelle filiere dei servizi culturali e socioeducative, nelle imprese culturali e creative, anche con il supporto delle nuove tecnologie;
- a definire modalità di gestione e programmi di attività nei luoghi di cultura pubblici e privati presenti nei rispettivi territori capaci di favorire la partecipazione e l’espressione artistica e culturale delle persone in tutto il loro ciclo di vita;
- a favorire progetti di ibridazione di laboratori urbani, luoghi di cultura, spazi di aggregazione comunitari, per promuovere interventi di innovazione sociale e sviluppare nuove iniziative culturali a impatto economico e sociale;
- a favorire l’adesione dei Comuni pugliesi al network “Città che legge” promosso dal Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) per la promozione della lettura nelle comunità locali e per la valorizzazione di attività socioeducative e culturali nelle Community Library già attive sul territorio;
- a partecipare attivamente alla stesura delle Linee guida regionali per il Welfare culturale, che sarà coordinata da Regione Puglia - Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del territorio, con il supporto del Consorzio Teatro Pubblico Pugliese, nonchè alla implementazione delle stesse con le azioni del programma regionale per il welfare culturale, anche ricercando nuove forme di collaborazione pubblico-privato e promuovendo nuove filiere orizzontali di servizi culturali e socioeducativi nei contesti locali.
Nota: si rinvia al testo allegato per prendere visione di tutti i contenuti della proposta di Manifesto.
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5 commenti
ll contenuto del Manifesto è condivisibile in pieno, ma le linee guida possono essere aiutare di più nel concreto. Quello che ci si auspica è, di fatto, un sostegno economico che consenta l'attuazione di questo nuovo approccio. Perché il problema da superare è quello dei contenitori culturali (lì dove ci sono) senza le risorse umane indispensabili per la loro gestione. In gran parte credo che in ogni Comune la comunità esprima tutto questo potenziale: penso ad esempio a San Marco in Lamis che è Città che Legge, ha una rassegna letteraria valida e persegue gli obiettivi previsti nel patto; e penso al tema dell'invecchiamento attivo e alla possibilità di continuare ad attivare dei punti di facilitazione digitale; ed ancora alla possibilità di realizzare laboratori creativi per dare spazio a qualsiasi forma di arte. (Segue...)
Meriligia Nardella (Assessore alla Cultura Comune di San Marco in Lamis)
(...)Per attivare meglio questo processo ed invertire la tendenza dell'individualismo occorre "impegnare" la comunità e seguire i processi con degli step dove CHI FA resta, CHI NON FA deve uscire dal processo. Accade proprio questo, l'abbandono ed il poco impegno a "restare" rete. C'è un individualismo imperante che va scardinato e ci si riesce se si "ingaggiano" seriamente gli attori di questo processo. In tanti anni di impegno culturale non ho mai visto la "restanza", se non di facciata. Pertanto lavorare sulle linee guida è il presupposto per dare attuazione al manifesto. Principi uniformanti che si applichino con l'impegno serio a "fare" e a realizzare progetti. Relazioni di cosa si è fatto, di cosa si vuole fare e delle difficoltà da superare.
Meriligia Nardella (Assessore alla Cultura Comune di San Marco in Lamis)
(....) Un aiuto nel concreto a superare gli ostacoli. Scegliere figure di tutoraggio che dialoghino con gli assessorati per capire dove intervenire, perché, ricordiamocelo, le comunità sono uguali nei processi eppure tanto diverse per tradizioni. Dunque, l'uniformità si crea se ci si impegna a mettersi tutti ad uno stesso livello. Con l'aiuto di tutti ogni cosa è possibile!
Meriligia Nardella
Assessore alla Cultura
Comune di San Marco in Lamis
Grazie per il lavoro svolto sin qui e per l'opportunità di intervenire. Dopo una nostra consultazione, vorrei proporvi una leggera revisione degli impegni dei sottoscrittori. Copio e incollo in un paio di messaggi la formulazione che vi suggeriamo.
IMPEGNI:
1. Promuovere politiche pubbliche capaci di integrare la programmazione culturale e la programmazione degli interventi e dei servizi socio-sanitari-assistenziali per migliorare la capacità istituzionale di rispondere efficacemente in termini di diritto alla salute, alle pari opportunità e di contrasto alle povertà educative e all’esclusione sociale;
2. Inserire gli strumenti propri dell’espressione artistica nei servizi volti al benessere, alla salute e all’inclusione con particolare riguardo ai settori: della prevenzione dei fenomeni di isolamento sociale e di degenerazione psico-fisica;
della sperimentazione di piani terapeutico-riabilitativi integrati tra sapere medico, socio-assistenziale e artistico;
della costruzione di reti territoriali dell’educazione e della cura dell’infanzia e dell’adolescenza; della promozione di opportunità per l’invecchiamento attivo e dell’integrazione culturale; della partecipazione diffusa dei cittadini a processi generativi di identità e accoglienza;
3. adottare piani gestionali dei luoghi della cultura, pubblici e privati, che favoriscano aspetti organizzativi capaci di garantire pari opportunità e protagonismo di tutte le persone che vivono situazioni di vulnerabilità.
Vicesindaca e Assessora alle Politiche di Comunità
Ruvo di Puglia
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