Il mio nome è Nessuno
#ilmionomenessuno Orientamento sessuale e identità di genere: lessico familiare, stereotipi, pregiudizi, criticità.
Io sono, Tu sei.
Pop_Officine Popolari
Babalaba_MammeInCircolo
AGEDO Foggia
Istituto Comprensivo Gian Tommaso Giordani
INFO
Per informazioni: officinepopolari@gmail.com o tel 347 32 50 920.Il pezzo di cammino compiuto all'interno del Progetto di POP_Officine Popolari "IL MIO NOME È NESSUNO", guidato dalle Associazioni ARIAC E BABALABA MAMMEINCIRCOLO, giunge all’ultima tappa.
Lunedì 5 febbraio, alle ore18:30 presso le ex Fabbriche di S. Francesco di Manfredonia, si partecipa sul tema “Io sono, Tu sei”; a questo punto del percorso siamo consapevoli del fatto che tutti i protagonisti siano stati chiamati ad affrontare questioni inedite poste da domande, e quindi da bisogni, di identità nuovi, per delineare specificità, per nominare differenze e poter così individuare percorsi riparatori.
Si è pertanto pensato di coinvolgere, per l'ultimo incontro, anche l'Università a noi più vicina: a parlare con noi, infatti, ci sarà la professoressa Anna Grazia Lopez, Ordinaria di Pedagogia generale all’Università di Foggia.
Resoconto dell'incontro
La prof. ssa Anna Grazia Lopez, docente di pedagogia delle differenze nell’Ateneo di Foggia, ha risposto con competenza e generosità ai dubbi e alle questioni che le abbiamo posto - e inserito in un simbolico cilindro dei pensieri - frutto del lavoro di ricerca e riflessione fatto nei mesi precedenti, realizzato dalle Associazioni Ariac e Babalaba all'interno del Progetto “Il mio nome è nessuno”. Il suo contributo è stato prezioso e “cooperativamente” abbiamo esaminato Parole e Identità Nuove, posture diverse e anche utopie formative diventate ormai indispensabili per orientare soprattutto noi adulti, genitori e docenti incatenati in corpi (e schemi) rigidi. Con la sua leggera ma consistente complicità, abbiamo potuto sperimentare i limiti dei nostri ‘giudizi’, la grande forza generativa e liberante che si sprigiona nell’ascolto reciproco di sé e dell’altro/a da noi. Abbiamo ridefinito, allargato, lasciato convivere le differenze che da soli si fa più fatica ad ascoltare, abbiamo imparato che c’è la volontà e la necessità comune di elaborare insieme modalità e contesti autentici ed efficaci per recepire sensibilità e identità nuove di figliə, alunnə, compagnə di vita. Un percorso che più che arrivato alla sua conclusione sembra averci portato alla Linea di partenza, dove siamo di più e possiamo, “dobbiamo” coinvolgere i nostri territori e le nostre comunità.
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