Il mio nome è Nessuno
#ilmionomenessuno Orientamento sessuale e identità di genere: lessico familiare, stereotipi, pregiudizi, criticità.
Chiediti se sei felice
Tutto il partenariato di progetto più altre associazioni e semplici cittadini.
Informazioni
Per informazioni, telefonare al numero 389 4367048Incontro partecipato sul tema “Ascoltare le differenze per imparare ad Essere di più”, organizzato con il metodo dell'apprendimento cooperativo.
Resoconto dell'incontro
L'incontro ha fatto registrare una partecipazione notevole, superiore alle aspettative.
“Non mi sono mai rassegnata a pensare che non mi spettasse la felicità”.
La frase, pronunciata da Michela Murgia nel corso di una delle sue ultime interviste con Vanity Fair, è
risuonata al principio nella grande sala, vestita a festa - una festa di cittadinanza attiva, di partecipazione e democrazia
- della sede delle Ex Fabbriche San Francesco, dove ha preso il via il percorso “Ascoltare le differenze per
imparare ad essere di più”. Il primo incontro ha visto la partecipazione dei partners del progetto “Il mio
nome è Nessuno” e di altre cittadine e cittadini che hanno preso parte al laboratorio condotto in
apprendimento cooperativo dalle Associazioni Babalaba-Mamme in Circolo e ARIAC. È stata l’occasione per
sperimentare la fecondità di un metodo di ricerca ed elaborazione di una comunità più inclusiva, in cui,
appunto, riconoscersi e ritrovarsi con quante e quanti fra noi, nella nostra città, negli ambienti di vita
comune e privata, non si sono rassegnati all’individualismo dilagante e alla solitudine generata da una
omologazione imposta da chi ha paura di ogni forma di diversità e condivisione di un potere sempre più
asservito ad interessi personalistici, sempre meno votati al bene comune, al benessere comune, alla felicità.
Ebbene dall’incontro sereno e condiviso di pensieri, emozioni, esperienze di vita, abbiamo potuto sentire
quanto più ampia possa essere la felicità praticata insieme, quella che non procura male a nessuno, e
nessuno lascia fuori.
La conclusione condivisa è la seguente:
il mondo non è brutto o bello, ma è come scegliamo di farcelo, sarà quello che proveremo a immaginare e
costruire insieme, ciascuno e ciascuna con la sua personalissima identità, più siamo più il compito sarà più
semplice.
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