Gallery: un osservatorio partecipante
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Patti di filiera: strumento di rigenerazione delle aree agricole
PROPOSTA #1: Comitato di garanzia certificatore istituzionale
Chiedere alle istituzioni Comunali di costituire un Comitato di garanzia, con il coinvolgimento dell’Università, per le analisi dei terreni interessati dai patti e per la certificazione dei procedimenti produttivi messi in campo dagli aderenti al patto di filiera.PROPOSTA #2: Forniture alimentari nelle mense scolastiche
Chiedere ai Comuni di favorire l’acquisto dei prodotti di filiera nelle mense scolastiche.PROPOSTA #3: Compost per il patto
Favorire l’installazione di compostiere di comunità per la produzione di compost da utilizzare nei terreni destinati al patto per incentivare le politiche del recupero.PROPOSTA #4: Pane del parco IGP
Chiedere ai comuni del parco e allo stesso Ente Parco di promuovere un Pane del Parco sulla falsa riga dell’esperienza del pane IGP delle Langhe.Un incontro partecipato per diffondere e proporre alla cittadinanza l’idea dei patti di filiera cerealicoli, strumento per tornare a produrre con metodi sostenibili, per rigenerare la bellezza del Sud Salento e creare una filiera del lavoro etica.
Partner: Casa delle Agriculture Tullia e Gino
Ospite: Salento km0
Casa delle Agriculture Tullia e Gino si occupa da tempo di agricoltura sostenibile avviando progetti il cui scopo è quello di dare nuova vita ai terreni abbandonati, rinsaldando i legami comunitari ed economici locali. La tematica che si intende sviscerare durante l’incontro riguarda la possibilità di rigenerare il paesaggio agricolo locale mediante l’attivazione di contratti di filiera cerealicoli.
Salento Km0, animerà l’incontro partecipato con il significativo percorso di tutela legato alla biodiversità e alla produzione agricola sostenibile. Quest’ultimo ha dato vita alla rete di produttori locali diffusa nel territorio salentino, riuscendo così a rigenerare l’economia agricola dei piccoli artigiani agricoli.
Contesto tematico
Da almeno un ventennio associazioni, comitati e movimenti di cittadini propongono, nel dibattito pubblico sul futuro del territorio salentino, istanze di cambiamento delle politiche di pianificazione del territorio in chiave sostenibile. Non si tratta di una presa di posizione puramente ideologica, in cui si difende l’ambiente come entità astratta e scollegata dagli umani interessi e dalla pubblica utilità. Al contrario, queste azioni sono sempre state supportate da una visione di sviluppo del territorio dalla quale emergono i settori economici da riconvertire, sviluppare e potenziare, primi fra tutti quello dell’agricoltura naturale con la variegata filiera agro-alimentare che ne deriva, e quello del turismo di qualità. Si propone così di conciliare una ormai vitale ripresa economica con una altrettanto vitale bonifica e salvaguardia ambientale, oggi più che mai necessaria alla luce dei dati sulla salute pubblica, dai quali emerge un incremento delle malattie gravi riconducibili a fattori di inquinamento ambientale.
Negli ultimi anni si è andata sempre più consolidando l’idea che un ritorno alle tecniche di coltivazione della terra che non fanno uso di chimica inquinante e, in molti casi, dannosa per la salute, fosse la strada da percorrere per assecondare questa visione di sviluppo socio-economico. È nata così una costellazione di piccole realtà agricole principalmente condotte da giovani che, in controtendenza con quanto normalmente accade, hanno scelto di restare in questi territori investendo sull’agricoltura come opportunità di lavoro.
La rete Salento Km0 è senz’altro il principale esempio di questo fenomeno virtuoso. Il suo percorso di tutela legato alla biodiversità e alla produzione agricola sostenibile contraddistingue la sua ragion d’essere, avvalorata dalle sue numerose collaborazioni con l’Ente Parco Otranto S. M. di Leuca e Bosco di Tricase.
Intorno a questa realtà, in cui confluiscono oltre cinquanta produttori che utilizzano tecniche di coltivazione naturale, si è pian piano attivata una micro-esperienza di economia solidale a sostegno di questo processo. Sono nati, quindi. tanti mercatini diffusi sul territorio provinciale, promossi da amministrazioni comunali e da associazioni, che fungono da luogo d’incontro e contaminazione, nei quali il consumatore finale entra in relazione diretta con i produttori della rete.
In questo contesto generale gioca un ruolo fondamentale il piccolo centro di Castiglione d’Otranto, dove opera una delle comunità più attive nel processo di promozione di questa visione di sviluppo. Qui si organizza da anni la Notte Verde, appuntamento pensato per la disseminazione dei concetti alla base di questa concezione. Questo percorso ha favorito la nascita di una nuova società agricola cooperativa, gemmata dall’omonima associazione Casa delle Agriculture, allo scopo di gestire un Mulino di comunità, attraverso il quale si vuole chiudere in modo qualitativamente elevato il ciclo produttivo di una filiera di antiche varietà cerealicole coltivate localmente in maniera sostenibile.
Lo strumento dei patti di filiera proposti da Casa delle Agriculture è pensato sia per allargare e consolidare la filiera economica sostenibile attivata attraverso il mulino di comunità, sia per promuovere un’azione di ripopolamento e cura del paesaggio agricolo attraverso la coltivazione della terra, in perfetta sintonia con l’approccio propositivo che caratterizza questa diffusa rivoluzione green made in Salento.
Via Don Sturzo - Ex Scuola Elementare
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