BRINDISI PER BENE
#beniconfiscati #riutilizzosociale #coprogettazione Una governance per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie aps
Appartiene al gruppo PROCESSI TERRITORIALI
Comune di Brindisi
La proposta progettuale vuole individuare modelli di governance e strumenti per la corretta gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata del Comune di Brindisi attraverso un processo partecipativo. L'obiettivo è di intraprendere un percorso condiviso tra ente pubblico e comunità territoriale per contribuire alla valutazione di opportunità in rapporto alle risorse disponibili e supportare il processo di pianificazione delle azioni, favorendo lo sviluppo di proposte innovative e sostenibili sul riutilizzo sociale degli stessi.
Il percorso partecipativo rappresenta uno strumento strategico per la programmazione e l’attuazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 14/2019, favorendo il metodo della concertazione. Un primo passo per la creazione di un “Osservatorio di concertazione permanente sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie”, per promuovere uno scambio e un dialogo tra la pubblica amministrazione, gli enti del terzo settore e la comunità.
Il progetto mira al massimo coinvolgimento di cittadini e realtà locali nella definizione di nuovi modelli di governance partecipativa, utili alla valorizzazione e al riutilizzo sociale dei beni confiscati. La condivisione di obiettivi e vision è garantita sin dalle prime fasi del progetto, assicurando un impatto del processo partecipativo sul procedimento amministrativo. Il percorso si struttura in 5 fasi: fase 1 Mappatura e Call To action, fase 2 creazione di un tavolo di coordinamento, fase 3 sopralluoghi partecipati, fase 4 percorso di co-progettazione e la fase 5 stesura di un documento programmatico.
L’obiettivo del processo partecipativo è proporre all’ente pubblico la creazione di un "Osservatorio di concertazione permanente sull'uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata" per favorire uno scambio e un dialogo tra la pubblica amministrazione, gli enti del terzo settore e la comunità. Il Tavolo di coordinamento che nascerà all’avvio del progetto è il risultato atteso di questo processo partecipativo e rappresenta la prima sperimentazione sul territorio per una diversa governance per la gestione dei beni confiscati.
Il percorso laboratoriale rivolto al Tavolo di coordinamento, creato attraverso la Call to action, permette di co-progettare il possibile riutilizzo di questi beni. Fondamentale la partnership con l’Associazione Libera, espressione della società civile e promotrice della Legge 109/96 che norma il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Il partenariato permette di valorizzare le competenze e il know how sul tema.
Il coinvolgimento del terzo settore, della cittadinanza, del mondo della scuola e dell’associazionismo è fondamentale per rilanciare lo sviluppo economico del territorio e creare opportunità di lavoro, per mettere al centro la cura delle persone, dell’ambiente, delle relazioni. L’efficacia del percorso passa anche da azioni di monitoraggio del bene e dell’ente gestore. Il Comune adotta come strategia operativa la coprogettazione e la co-programmazione attraverso il partenariato economico sociale per proporre le priorità di intervento, sostenere le attività degli enti già concessionari dei beni e per valutare le opportunità di riutilizzo degli stessi.
Il documento programmatico redatto al termine del percorso partecipativo rappresenta una sperimentazione per il Sud Italia, dove purtroppo è ancora troppo alta la percentuale di beni non destinati. Si vuole, con il coinvolgimento del privato sociale, invertire la sequenza procedimentale; ossia una modalità operativa che permetta al Comune di sondare le possibili progettualità sui singoli beni a seguito del confronto con gli enti del terzo settore e procedere così con la risposta alla Manifestazione di interesse che l’Agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati invia agli enti locali prima dell’assegnazione. La strategia delle Politiche di coesione va nella direzione di rafforzare un coordinamento per sviluppare processi di programmazione territoriale e le azioni sulla valorizzazione del patrimonio confiscato. Il documento programmatico redatto al termine del progetto è un primo strumento per la creazione di un Osservatorio, che funge da sperimentazione di un nuovo modello di governance, a sostegno del partenariato pubblico/privato, finalizzato ad un utilizzo efficace ed efficiente dei beni immobili e aziendali confiscati alla criminalità organizzata. Nel documento troveranno spazio le proposte del Tavolo di coordinamento, frutto del percorso laboratoriale e dei sopralluoghi partecipati; un documento utile alla pubblica amministrazione per suggerire possibili percorsi sostenibili di riutilizzo di questi beni.
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