Agricoltura di Comunità
#agricolturadicomunità coltivare Terre e Relazioni
Process phases
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12023-12-06 - 2024-03-06
FASE 1 → Progettazione esecutiva
FASE 1 - Progettazione esecutiva = dal I° al III° mese di progetto
In questa fase il team di progetto provvederà ad assolvere agli adempimenti amministrativi, alla progettazione di dettaglio delle azioni di progetto e al ruolo specifico di ciascun partner.
Si definirà inoltre lo staff di progetto e si individueranno e si coinvolgeranno tutti le figure professionali necessarie alla riuscita del processo. È prevista la realizzazione di riunioni periodiche con il team, volte a: definire step operativi, tempi e formare il personale di progetto sulle tecniche di facilitazione.
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22024-02-05 - 2024-03-06
FASE 2 → Analisi, mappatura del territorio e engagement della comunità
FASE 2 à Analisi, mappatura del territorio e engagement della comunità = dal II° al III° mese
Questa seconda fase sarà volta a raccogliere le informazioni relative al territorio e alle organizzazioni operanti sui temi al centro del processo partecipativo. Seguirà una call to action volta a selezionare i partecipanti (persone fisiche e giuridiche) al processo partecipativo e campagna di sensibilizzazione su: obiettivi, finalità e azioni del processo partecipativo.
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32024-02-06 - 2024-05-06
FASE 3 → Avvio del processo partecipativo
FASE 3 à Avvio del processo partecipativo = dal II° al VI° mese
Una volta composto il panel degli stakeholder coinvolti nel progetto, si entrerà nel vivo del processo partecipativo, nel corso del quale si alterneranno momenti formativi a tavoli di co-design.
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42024-03-22 - 2024-03-23
Introduction
il 22 marzo 2024 ore 17:00 per il convegno di apertura del progetto Agricoltura di comunità, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del bando Puglia Partecipa presso l'Orto Sociale Campagneros in via Raffaele Bovio s.n. Bari
Il Progetto “Agricoltura di comunità”, a partire dalle esperienze di agricivismo messe in atto da Effetto Terra presso il Parco Campagneros attraverso il mercato contadino e il gruppo di acquisto sociale (G.A.S.), intende attivare un processo partecipativo bottom up per:
- individuare modelli organizzativi e societari che permettano alle comunità di infrastrutturarsi, formalizzando il proprio impegno;
°analizzare i punti di debolezza e le criticità dei G.A.S.
A tal fine si prevede di realizzare le seguenti azioni:
1. call to action per la comunità, le associazioni, le imprese profit e non profit che operano o desiderano operare nel settore d’intervento;
2. workshop formativi sui temi in oggetto;
3. tavoli di lavoro con i G.A.S. della Regione Puglia per evidenziare difficoltà e fragilità incontrate.
Obiettivo generale del Progetto è quello di supportare la creazione di best practice di rete tra produttori, consumatori e comunità locale nella Regione Puglia.
Gli obiettivi specifici del progetto sono:
a) Creare una rete di supporto per le imprese locali che operano in linea con i principi dell'economia civile e dello sviluppo sostenibile, al fine di favorirne la crescita e la diffusione;
b) individuare strumenti che permettono ai G.A.S. di strutturarsi, in modo tale da poter aggregare produttori e i consumatori nel reciproco beneficio economico, sociale e ambientale.
A conclusione del processo partecipativo, sarà presentata alla Regione Puglia come proposta partecipata una guida nella quale si evinceranno le difficoltà incontrate dagli attuali G.A.S. pugliesi e, ispirandosi ad altre esperienze nazionali, possibili strategie per far fronte alle attuali criticità dei G.A.S.
Per iscrizione:
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52024-04-05 - 2024-04-06
1° Workshop Agricoltura e Relazioni
Venerdì 05 aprile, in occasione del secondo evento di Agricoltura di Comunità, si è tenuto il primo workshop facilitato da Marilena Resta con la partecipazione della Prof.ssa Francesca Binetto, presso l’Orto Sociale Urbano Campagneros. Il tema trattato in questo workshop è ‘agricoltura e relazioni’ con l’obiettivo di interrogarci, analizzare e co-costruire una proposta partecipata da presentare alla Regione per disciplinare i nuovi modelli da seguire. La relatrice che ha presieduto, si occupa di sociologia, ha lavorato alla ricerca di modelli di gruppi d’acquisto solidari e di forme che prestino attenzione a rinnovare le culture del consumo per il benessere psico-fisico ed economico. Nel corso dell’evento, si è fatto sì che emergessero riflessioni sulle opere di agri-civismo e agricoltura di comunità per allontanarci dal modello di capitalismo e dal consumo passivo dettato dallo stile di vita frenetico.
La prima parte dell’incontro ha puntato i riflettori sulle esperienze di vita dei presenti legate all’agricoltura. Dunque, ogni partecipante si è raccontato e aperto sulle proprie esperienze, sui propri bisogni e sulle motivazioni che hanno spinto gli stessi a partecipare. Dai racconti è emersa la partecipazione di pensionati che hanno operato nel settore, commercianti, cittadini interessati all’argomento e impegnati a processi partecipati, imprenditori, cittadini che si prendono cura dell’orto, cittadini curiosi e impegnati nel sociale. Le esigenze venute fuori sono state legate:
al concetto di condivisione che distingue il sud dal nord, dove, in quest’ultimo è fondamentale dare un valore al prodotto. Al Nord nasce prima l’esigenza di un modello di g.a.s. poiché spinta dal bisogno di avere il contatto tra cittadino e terra. Al Sud invece, nasce dall’eccessiva quantità di prodotto e dal bisogno di evitare che venga assorbito dalla grande distribuzione, favorendo così, il produttore, dunque un’alternativa alla GDO;
al concetto di capitalismo e alla promozione del consumo responsabile che non si soffermi soltanto al benessere generato dal consumo del prodotto, ma alla scelta etica di come quel prodotto è stato realizzato, lavorando attraverso modelli sostenibili non solo nel rispetto dell’ambiente ma anche delle relazioni;
alle modalità di lavoro non favorevoli alla stabilità economica a causa della presenza delle aste a ribasso;
al ritorno alla terra non solo per un ritorno economico dovute alla produzione, ma soprattutto per il miglioramento della qualità di vita;
al ritorno della condivisione prestando attenzione al rispetto della persona e del lavoro svolto;
alla vita frenetica che porta il consumatore a dover fare la spesa una volta a settimana in orari e condizioni comode come il supermercato, senza essere flessibile a degli orari di ritiro prestabiliti;
l’abitudine dei consumatori al prodotto ‘bello’ esteticamente ma sottoposto a cicli di fitofarmaci che porta lo stesso a non apprezzare il prodotto caratterizzato da una scelta etica e sostenibile;
alla rigidità burocratica per permettere la vendita;
all’ importanza della stagionalità e ai prodotti che offre dunque, perdere l’abitudine di trovare tutto in ogni stagione;
In conclusione, dalla procreazione dell’intelligenza collettiva è emerso che il valore aggiunto che può donare un modello di g.a.s. non è soltanto il piacere del ritorno alla terra e la scelta di una produzione sostenibile per migliorare la qualità alimentare, ma la relazione che si crea tra le persone, che permette di uscire dalla solitudine e dall’individualità favorendo il concetto di fiducia tra le persone.
Per iscrizione:
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62024-04-19 - 2024-04-20
1° Tavolo di co-design Agricoltura e Relazioni
Venerdì 19/04 si è tenuto il primo tavolo di co-design, presieduto da Fabrizio Guglielmi nel quale sono venute fuori riflessioni riguardo il concetto di agricoltura e relazioni partendo da alcuni temi.
I tavoli di co-design sono formati da gruppi di stakeholder (portatori di interesse), i quali nella fase di progettazione di un concetto o di un prodotto condividono i bisogni di tutti e definiscono insieme le linee guida di un progetto. L’obiettivo è condividere sfide e aspettative sul tema e ampliare il proprio network.
L’attività si è svolta con la formazione di 3 gruppi omogeneamente distribuiti nei quali era presente almeno un G.A.S. e un produttore per gruppo. I temi dai quali sono partite le riflessioni sono stati:
Prodotto di qualità;
Benessere di comunità;
Politica del cibo
Ogni gruppo è partito da un pensiero collettivo del tema in esame e successivamente ogni partecipante ha scritto su un post-it il pensiero individuale.
Dal primo tavolo il pensiero comune legato al tema di prodotto di qualità è stato caratterizzato dal valore e dal rispetto della territorialità, della stagionalità, del Km0 e delle certificazioni, evitando l’uso di pesticidi e lo sfruttamento del suolo, favorendo il rispetto del lavoro e la cooperazione. Il tema del ‘prodotto di qualità’ per questo tavolo è stato racchiuso con concetti morali per questo l’idea che racchiude questo lavoro di gruppo è etica e conoscenza.
Dal secondo tavolo il pensiero comune emerso è stato rappresentato dall’utilizzo del letame in sostituzione ai concimi chimici, dalle buone tecniche biologiche, dai monitoraggi e collocazione del terreno in base al clima, al vento e all’acqua disponibile, alla tipicità legata al ripristino dei semi antichi per non sopprimere la biodiversità. Le parole che hanno racchiuso il concetto del secondo gruppo di lavoro sono le buone pratiche agronomiche.
Il terzo tavolo di lavoro ha fatto emergere il concetto di diversificazione delle produzioni al fine di dare importanza alla stagionalità e ai suoi prodotti senza forzare la produzione, cura del suolo attraverso una buona nutrizione che si riflette inevitabilmente sul prodotto finale e una buona gestione idrica attraverso l’uso dell’agricoltura di precisione che ci permette di effettuare un’irrigazione mirata alle necessità della pianta. La parola chiave per questo tavolo è biodiversità.
Per quanto riguarda il secondo tema dell’incontro, legati ai fattori che incidono sul benessere della comunità, il primo tavolo ha fatto emergere il rispetto del ‘diverso’ inteso come un valore promuovendo l’inclusione e la partecipazione, la cura del bene comune, instaurare un rapporto positivo con le diverse generazioni in modo da poter superare insieme le difficoltà favorendo la partecipazione alla vita di comunità. Quindi, la parola chiave che racchiude queste idee è relazioni.
Il secondo tavolo ha fatto emerge l’importanza del rispetto della persona attraverso un uso consapevole dei concimi chimici che si riflettono sulla salute ella popolazione, più tracciabilità del prodotto e valore del lavoro con idea di progetto precisa con un ritorno al contatto con la terra e con gli animali che ci circondano. Dunque, a racchiudere abbiamo la consapevolezza.
Il terzo tavolo invece ha toccato il concetto di intelligenza emotiva nei confronti dell’altro attraverso l’educazione all’ascolto, attraverso l’individuazione di attività creative, culturali, conviviali per coltivare rapporti umani per sfavorire la solitudine e la cura di relazioni sane attraverso l’espressione chiara dei propri bisogni. Dunque, amore, cura e condivisione rappresentano fattori del benessere di una comunità.
Per quanto riguarda l’ultimo tema ‘politica del cibo’, il primo gruppo ha stipulato il pensiero di comunità che supporta l’agricoltura C.S.A. dove vige la cooperazione tra i produttori, la conoscenza del prodotto in tutte le sue fasi di produzione, la possibilità di trovare tutti i prodotti alimentari e non, come detersivi biologici quindi, una vasta varietà di prodotti possibilmente legata alla conoscenza e all’esperienza diretta da parte del consumatore in modo tale da istaurare un rapporto di fiducia reciproca.
Il secondo tavolo ha dato rilevanza al concetto di cooperativa di comunità con la possibilità di visitare l’azienda produttrice, istituire un emporio solidale promuovendo la cooperativa di consumo fornendo mense scolastiche e ospedaliere che fanno capo a produttori che operano in biologico.
Il terzo tavolo ha sottolineato la filiera, il mercato, come fiera delle autoproduzioni e mercati eco-solidali ai quali possano accedere tutti coloro che sono proprietari di un suolo e vogliono esporre i propri prodotti liberamente in spazi di proprietà comunale a cadenza settimanale.
Con questa attività tutti i partecipanti del workshop hanno avuto la possibilità di dialogare tra loro, trasformandosi in co-autori del progetto, permettendo loro di confrontarsi verso un obiettivo comune definendo alcuni criteri che incidono sullo sviluppo delle linee guida
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72024-05-03 - 2024-05-04
2° Workshop L'economia solidale: un modello di sviluppo sostenibile per il futuro dell'agricoltura
L’incontro di venerdì 3 maggio è stato presidiato da Virginia Meo, progettista sociale da sempre impegnata nelle tematiche della tutela dei diritti umani. L’incontro ha volto l’attenzione sul tema dell’economia solidale intesa come modello di sviluppo sostenibile in quanto non è più possibile sostenere produzioni intensive che provochino un consumo della terra estremo.
Per iniziare è stato spiegato il significato di economia solidale:
‘economia che si distacchi dalla produzione convenzionale, che opera con buone pratiche legate alla sostenibilità, democrazia, bisogni umani e valore ambientale.’
Questi valori, ci permettono di innovare il settore e di dare vita a un nuovo mercato più sostenibile ed etico basato su principi virtuosi come:
Impatto sull’ambiente;
Uguaglianza ed equità;
Tutela ambientale;
Qualità del cibo;
Democrazia, inclusione e partecipazione
La logica dell’economia solidale è quella di salvaguardare il pianeta in termini di energia, acqua, cibo di qualità e tutela della società promuovendo i modelli di filiera corta caratterizzati dalla provenienza locale dei prodotti, qualità del cibo, salubrità, trasparenza, vendita diretta online o aziendale e salvaguardia ambientale costruendo e formando comunità. L’obiettivo è dunque, educare la popolazione ad un consumo critico ed etico che non sfrutti la terra, e renderla accessibile a tutti coloro che vogliono iniziare un percorso imprenditoriale innovativo e sostenibile.
Tutto questo può essere rafforzato dalla ‘ politica del cibo’ intesa come una politica comunale che si interessi all’alimentazione dei propri cittadini che faccia domande sulle preferenze e sulle problematiche. Intesa dunque, come un’attività di organizzazione e amministrazione rispetto alla specifica determinazione del cibo. La “Politica del Cibo”, dovrebbe, integrare e affrontare in modo sistemico varie questioni: le sfide legate alla sostenibilità dell’agricoltura, i rapporti all’interno delle filiere del cibo, l’assetto delle aree agricole urbane e periurbane, le connessioni fra città e campagna, l’interpretazione dei nuovi modelli di consumo alimentare, la gestione delle risorse naturali destinate alla produzione di cibo, i problemi nutrizionali legati al cibo, la gestione dei rifiuti e la prevenzione degli scarti di cibo, la cultura del cibo, i modelli della distribuzione, la relazione fra le filiere corte e la GDO.
Le componenti che governano il sistema alimentare sono:
- Produzione;
- Trasformazione;
- Consumo;
- Riduzione dello spreco alimentare
Virginia Meo ha fatto luce sull’Agroecologia, la quale consiste nell'applicazione dei principi ecologici alla produzione di alimenti, carburante, fibre e farmaci nonché alla gestione di agrosistemi. L'agroecologia studia le interazioni fra piante, animali, esseri umani, ambiente naturale e sistemi agricoli. Quindi l'agroecologia sarebbe intrinsecamente multidisciplinare, legata ad agronomia, ecologia, sociologia, economia e discipline orbitanti. In questo caso, la porzione "-ecologia" è da concepire in senso più generale, include anche il contesto sociale-culturale-economico.
Le criticità emerse durante il workshop sono state:
L’accesso alla terra in quanto i giovani imprenditori trovano difficoltà perché per accedere a fondi devono già essere in possesso di suoli agricoli;
Tempo, i consumatori non hanno tempo per dirigersi nelle varie località per il ritiro della spesa dai mercati solidali;
Nuovi produttori ‘invisibili’;
GDO Bio che limitano l’acquisto nelle sedi dei gruppi solidali d’acquisto perché più ‘comodi’;
Formazione
Dunque, durante questo incontro è emerso come l’economia solidale sia un modello stabile e consolidata attraverso la logica cooperative, e come sia fondamentale creare nuovi indicatori per misurare l’impatto, come l’agroecologia unisce agricoltura a principi ecologici, e come si possa raggiungere un’evoluzione dell’economia attraverso CSA, Orti urbani e Apiari in città, politica del cibo condotto da un piano del cibo e cibo come diritto.
Registrazione incontro:
https://youtu.be/LonfyDZh_Xc?si=p4-6pb2ppTZhnOez
Per iscrizione:
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82024-05-17 - 2024-05-18
2° Tavolo L'economia solidale: un modello di sviluppo sostenibile per il futuro dell'agricoltura
RELAZIONE TAVOLO DI CO-DESIGN
Data: 17/05/2024
Tavolo di co-design relativo al Workshop “Agricoltura ed Economia”
Obiettivo: Il tavolo di co-design si è svolto venerdì 17 maggio, dalle ore 17:30 alle ore 19:30 e si è posto l’obiettivo di attivare un processo di co-design degli scenari che hanno caratterizzato i fenomeni di agricivismo pugliese.
Il primo step è stato quello di riavvolgere il nastro, facendo un recap di tutte le parole chiave emerse al termine di ciascun workshop e tavolo di co-design.
Si è poi passato a definire il perimetro di riflessione. Sappiamo difatti che nel panorama dell’agricivismo rientrano differenti practice che, nel caso specifico di quelle realizzate in questi anni, e analizzate nel gruppo di lavoro di Campagneros, fanno riferimento a:
Orto sociale = esperienza attraverso la quale è nata l’esperienza di Campagneros, che si propone di offrire ai cittadini la possibilità di essere ortisti, praticando l’orto e condividendo un suolo pubblico da mettere a frutto, promuovendo al tempo stesso pratiche di comunità all’insegna di legami autentici e rurali;
Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.) = attualmente in “crisi” per la scarsa domanda di prodotti e la partecipazione da parte dei cittadini al mercato realizzato nell’orto;
Una volta analizzato il contesto, ha preso ufficialmente il via il processo di co-design attraverso il quale si sono analizzati:
1) Variabili che hanno condizionato il percorso delle pratiche di agricivismo, con successiva mappatura e rappresentazione grafica dei trand;
2) Posizione degli Stakeholder;
3) Spostamento degli stakeholder rilevanti al fine di determinare pratiche di empowerment delle esperienze di agricivismo efficace ed efficiente.
Di seguito si mostra una rappresentazione grafica di ciascuna delle fasi/attività del tavolo di co-design
1° OUTPUT DEL CO-DESIGN: BioTG
Tra le variabili analizzate come determinati nello sviluppo di pratiche di agricivismo, i partecipanti hanno individuato le seguenti:
- Reti, intese come collaborazioni territoriali e regionali;
- Relazioni, ovvero legami di comunità e tra singole persone;
- Cultura, intesa come diffusione di conoscenze e consapevolezze di agricivismo;
- Biodiversità;
- Accesso alla Terra, come disponibilità di aree territoriali a cui i cittadini possono fare accesso per attivare la produzione;
- Riqualificazione, intesa come la possibilità di attivare processi di rigenerazione e riqualificazione urbana e sociale di beni pubblici in stato di abbandono e degrado restituendoli alla comunità;
- Qualità, delle materie prime e dei prodotti agro-alimentari messi a frutti, raccolti e distribuiti.
Una volta mappate le variabili, è stato chiesto al gruppo di partecipanti, composto da persone che sono ortisti di Campagneros, oppure amici e simpatizzanti, di selezionare le principali e ricostruire l’evoluzione di queste variabili nel medio-lungo periodo, a partire dal 2011, anno in cui è partita la prima esperienza, ad oggi.
La tendenza verso il basso di alcune variabili quali: senso di comunità; partecipazione delle istituzioni e biodiversità del suolo, possono permetterci di comprendere le “falle” che possono aver ostacolo lo sviluppo dell’agricivismo e sulle quali è oggi possibile far leva per favorire lo sviluppo delle pratiche.
2° OUTPUT: MAPPATURA DEGLI STAKEHOLDER
Attraverso un processo di ecosystem mapping, ci si è posti l’obiettivo di mappare gli stakeholder presenti in un processo di agricivismo e in una prima fase sono stati collocati nella loro posizione attuale nello specifico contesto di Campagneros.
Si specifica che nel processo di ecosystem mapping, gli stakeholder sono tanto più vicini e coinvolti nel processo, quanto sono collocati nel cerchio più interno o intermedio. Nel cerchio più esterno si collocano invece gli stakeholder potenzialmente più distanti per interazione, supporto e prossimità all’ecosistema analizzato.
In un secondo momento, si è chiesto ai partecipanti di ricollocare quelli stakeholder che avrebbero invece potuto occupare altre posizioni di rilievo
Nell’analisi dallo status attuale a quello desiderato, i partecipanti hanno specificato che, al fine di un efficace ed efficiente processo di sviluppo dell’agricivismo è determinante un maggior coinvolgimento dei seguenti stakeholder:
1) Comunità locale, al momento troppo al di fuori rispetto a come è necessario che sia coinvolta in un orto sociale;
2) Università e gruppi di ricerca, attualmente non presenti come soci di campagneros;
3) Istituzioni, che hanno supportato negli ultimi anni l’agricivismo, senza attivare azioni di cambiamento determinante, es. gestione del parco Campagneros attraverso un Regolamento di Gestione Condivisa dei Beni Comuni.
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92024-05-31 - 2024-06-01
3° Workshop Agricoltura e sostenibilità
3° Workshop Agricoltura e sostenibilità, relatori CSA Ràkene
Il futuro del nostro cibo così come la nostra sovranità alimentare dipende da noi, dalle nostre scelte.
III Workshop Agricoltura di Comunità: Agricoltura e Sostenibilità.
"Sostenibilità ambientale, sociale ed economica: il modello CSA"
Relatori:
✔️Simone Marinelli
(agricoltore e agronomo di campo, socio fondatore de La Ràkene)
✔️Chiara Magrone
(esperta in comunicazione, socia fondatrice de La Ràkene)
👉La Ràkene è una Comunità che Supporta l'Agricoltura e Rete rurale per l'agricoltura ecologica, organica e rigenerativa. È attiva da due anni nel territorio di Ruvo di Puglia e conta attualmente 43 nuclei familiari per un totale di 72 soci e socie.
Per iscrizione:
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102024-06-14 - 2024-06-15
3° Tavolo Agricoltura e sostenibilità
RELAZIONE TAVOLO DI CO-DESIGN
Data: 14/06/2024
Tavolo di co-design relativo al Workshop “Agricoltura e sostenibilità: Case history La Ràkene”
Obiettivo: L’ultimo tavolo di co-design si è svolto venerdì 14 giugno, dalle ore 17:30 alle ore 19:30 e si è posto l’obiettivo di attivare un processo di co-design degli scenari che la comunità che ha preso parte al Processo Partecipativo desiderebbe veder accadere nel panorama delle pratiche di agricivismo della nostra Regione, di cui Champagneros può essere l’espressione.
OUTPUT: COMMUNITY VISIONING E CONCLUSIONI DEL TAVOLO DI CODESIGN
Una volta descritto nei precedenti workshop lo scenario presente, si è coinvolto il gruppo in un community visioning, ovvero un processo di scrittura condivisa della migliore visione futura possibile che il gruppo di partecipanti che hanno preso parte al Processo Partecipativo Agricoltura di Comunità desiderano proporre alla Regione come Manifesto che ispiri che prossime esperienze di Agricoltura di Comunità nella quale è possibile far rientrare.
Ciascun partecipante ha prima scritto la propria vision e poi l’ha condivisa con il resto dei partecipanti, prendendo nota degli elementi rilevanti e cruciali elencati da ciascuno. In questo modo, mettendo assieme le parole si è giunti alla dichiarazione di Community visioning in cui si ritrovano i partecipanti al percorso, ovvero “Noi ortisti e cittadini che vivono Campagneros desideriamo valorizzare questo luogo come area dedicata alla diffusione di: conoscenza, cultura, produzione e distribuzione del cibo sano, coltivato a KM0, contribuendo alla diffusione di modelli di economia civile e sociale. Vogliamo inoltre far sì che questo luogo sia propulsore di un processo di sviluppo non solo dell’agricoltura ma anche delle persone che lo frequentano, pertanto attraverso esperienze naturalistiche e non solo, intendiamo proporre attività che promuovano anche la creazione di nuove relazioni, il recupero del rapporto autentico con la natura e lo sviluppo di una comunità sempre più grande e attiva”.
Ultimo step del community visioning è stato volto ad analizzare due aspetti:
1) Chi coinvolgere per realizzare la visione desiderata → tra questi stakeholder sono stati menzionati gli iscritti soci del GAS che vanno sollecitati ad una partecipazione più attiva della vita di comunità, le parrocchie, i centri di accoglienza di migranti, madri con figli e i centri diurni per diversamente abili e i centri famiglia.
2) Quali azioni propedeutiche possono essere messe in atto. I partecipanti hanno individuato come azioni propedeutiche: passa parola, volontinaggio, comunicazione verso l’esterno (partner e istituzioni) e realizzazione di eventi aperti alla comunità distribuiti su più fasce orarie.
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112023-12-06 - 2024-06-06
FASE 4 → Coordinamento, monitoraggio e valutazione
FASE 4 - Coordinamento, monitoraggio e valutazione = dal I° al VI° mese
Questa fase garantirà la buona riuscita del processo. All’interno di essa si monitorerà l’andamento reale rispetto all’andamento pianificato; si raccoglieranno i feedback dei partecipanti e si effettuerà una valutazione delle attività.
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122023-12-06 - 2024-06-06
FASE 5 → Comunicazione del progetto e diffusione dei risultati
FASE 5 à Comunicazione del progetto e diffusione dei risultati = dal I° al VI° mese
Al fine di garantire che il processo raggiunga il numero più elevato possibile di stakeholder, si prevede di organizzare un convegno di apertura ed una capillare attività di comunicazione sociale. Per realizzare questa fase, oltre al capitale sociale e relazionale di Effetto Terra e della rete di partner, ci si avvarrà anche dei social network e dei canali di comunicazione formale e informale. Es: news su sponsorizzate social; tg; giornali; servizi radiofonici.
Al termine del processo, al fine di divulgare i risultati, sarà organizzato un evento pubblico conclusivo di progetto nel corso del quale sarà presentata: la mappatura realizzata, le caratteristiche degli stakeholder che hanno partecipato al processo partecipativo; gli output dei workshop formativi e dei tavoli di co-design ed un documento di sintesi del DOPP elaborato a termine del percorso.
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132024-06-23 - 2024-06-28
Diffusione dei risultati
Evento finale Presentazione dei risultati
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140024-09-14 - 0024-09-15
DocPP Agricoltura di Comunità
il Documento di Proposta Partecipata è il risultato del processo partecipativo denominato "Agricoltura di Comunità" vincitore del bando della Regione Puglia Puglia Partecipa che l'Associazione Effetto Terra ha vinto.
Agricoltura di Comunità è un progetto nato dalla volontà dell’APS Effetto Terra a partire dalle esperienze di agricivismo messe in atto in questi anni presso il Parco Campagneros, in partnership con alcune organizzazioni locali.
Il documento in allegato è il risultato di un processo partecipativo denominato appunto Agricoltura di Comunità che ha visto coinvolti produttori, imprese, consumatori, GAS e associazioni, interessati a strutturare le dinamiche di rete, con il fine ultimo di promuovere modelli economici alternativi, orientati allo sviluppo sostenibile e alle dinamiche di prossimità. Al termine del processo partecipativo, sviluppato durante il primo semestre del 2024 nell'Orto Urbano Campagneros si e realizzato il DocPP in allegato che prevedere la disciplina di nuovi modelli organizzativi, coerenti con il perseguimento dell’obiettivo generale.
Trovate il documento "DocPP Agricoltura di Comunità" in allegato tra i file