Agricoltura di Comunità
#agricolturadicomunità coltivare Terre e Relazioni
Fasi del processo
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122/03/2024 - ?
Presentazione del progetto Agricoltura di comunità
il 22 marzo 2024 ore 17:00 per il convegno di apertura del progetto Agricoltura di comunità, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del bando Puglia Partecipa presso l'Orto Sociale Campagneros in via Raffaele Bovio s.n. Bari
Il Progetto “Agricoltura di comunità”, a partire dalle esperienze di agricivismo messe in atto da Effetto Terra presso il Parco Campagneros attraverso il mercato contadino e il gruppo di acquisto sociale (G.A.S.), intende attivare un processo partecipativo bottom up per:
- individuare modelli organizzativi e societari che permettano alle comunità di infrastrutturarsi, formalizzando il proprio impegno;
°analizzare i punti di debolezza e le criticità dei G.A.S.
A tal fine si prevede di realizzare le seguenti azioni:
1. call to action per la comunità, le associazioni, le imprese profit e non profit che operano o desiderano operare nel settore d’intervento;
2. workshop formativi sui temi in oggetto;
3. tavoli di lavoro con i G.A.S. della Regione Puglia per evidenziare difficoltà e fragilità incontrate.
Obiettivo generale del Progetto è quello di supportare la creazione di best practice di rete tra produttori, consumatori e comunità locale nella Regione Puglia.
Gli obiettivi specifici del progetto sono:
a) Creare una rete di supporto per le imprese locali che operano in linea con i principi dell'economia civile e dello sviluppo sostenibile, al fine di favorirne la crescita e la diffusione;
b) individuare strumenti che permettono ai G.A.S. di strutturarsi, in modo tale da poter aggregare produttori e i consumatori nel reciproco beneficio economico, sociale e ambientale.
A conclusione del processo partecipativo, sarà presentata alla Regione Puglia come proposta partecipata una guida nella quale si evinceranno le difficoltà incontrate dagli attuali G.A.S. pugliesi e, ispirandosi ad altre esperienze nazionali, possibili strategie per far fronte alle attuali criticità dei G.A.S.
Per iscrizione:
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205/03/2024 - ?
1° Workshop Agricoltura e Relazioni
Venerdì 05 aprile, in occasione del secondo evento di Agricoltura di Comunità, si è tenuto il primo workshop facilitato da Marilena Resta con la partecipazione della Prof.ssa Francesca Binetto, presso l’Orto Sociale Urbano Campagneros. Il tema trattato in questo workshop è ‘agricoltura e relazioni’ con l’obiettivo di interrogarci, analizzare e co-costruire una proposta partecipata da presentare alla Regione per disciplinare i nuovi modelli da seguire. La relatrice che ha presieduto, si occupa di sociologia, ha lavorato alla ricerca di modelli di gruppi d’acquisto solidari e di forme che prestino attenzione a rinnovare le culture del consumo per il benessere psico-fisico ed economico. Nel corso dell’evento, si è fatto sì che emergessero riflessioni sulle opere di agri-civismo e agricoltura di comunità per allontanarci dal modello di capitalismo e dal consumo passivo dettato dallo stile di vita frenetico.
La prima parte dell’incontro ha puntato i riflettori sulle esperienze di vita dei presenti legate all’agricoltura. Dunque, ogni partecipante si è raccontato e aperto sulle proprie esperienze, sui propri bisogni e sulle motivazioni che hanno spinto gli stessi a partecipare. Dai racconti è emersa la partecipazione di pensionati che hanno operato nel settore, commercianti, cittadini interessati all’argomento e impegnati a processi partecipati, imprenditori, cittadini che si prendono cura dell’orto, cittadini curiosi e impegnati nel sociale. Le esigenze venute fuori sono state legate:
al concetto di condivisione che distingue il sud dal nord, dove, in quest’ultimo è fondamentale dare un valore al prodotto. Al Nord nasce prima l’esigenza di un modello di g.a.s. poiché spinta dal bisogno di avere il contatto tra cittadino e terra. Al Sud invece, nasce dall’eccessiva quantità di prodotto e dal bisogno di evitare che venga assorbito dalla grande distribuzione, favorendo così, il produttore, dunque un’alternativa alla GDO;
al concetto di capitalismo e alla promozione del consumo responsabile che non si soffermi soltanto al benessere generato dal consumo del prodotto, ma alla scelta etica di come quel prodotto è stato realizzato, lavorando attraverso modelli sostenibili non solo nel rispetto dell’ambiente ma anche delle relazioni;
alle modalità di lavoro non favorevoli alla stabilità economica a causa della presenza delle aste a ribasso;
al ritorno alla terra non solo per un ritorno economico dovute alla produzione, ma soprattutto per il miglioramento della qualità di vita;
al ritorno della condivisione prestando attenzione al rispetto della persona e del lavoro svolto;
alla vita frenetica che porta il consumatore a dover fare la spesa una volta a settimana in orari e condizioni comode come il supermercato, senza essere flessibile a degli orari di ritiro prestabiliti;
l’abitudine dei consumatori al prodotto ‘bello’ esteticamente ma sottoposto a cicli di fitofarmaci che porta lo stesso a non apprezzare il prodotto caratterizzato da una scelta etica e sostenibile;
alla rigidità burocratica per permettere la vendita;
all’ importanza della stagionalità e ai prodotti che offre dunque, perdere l’abitudine di trovare tutto in ogni stagione;
In conclusione, dalla procreazione dell’intelligenza collettiva è emerso che il valore aggiunto che può donare un modello di g.a.s. non è soltanto il piacere del ritorno alla terra e la scelta di una produzione sostenibile per migliorare la qualità alimentare, ma la relazione che si crea tra le persone, che permette di uscire dalla solitudine e dall’individualità favorendo il concetto di fiducia tra le persone.
Per iscrizione:
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319/04/2024 - ?
1° Tavolo di co-design Agricoltura e Relazioni
Venerdì 19/04 si è tenuto il primo tavolo di co-design, presieduto da Fabrizio Guglielmi nel quale sono venute fuori riflessioni riguardo il concetto di agricoltura e relazioni partendo da alcuni temi.
I tavoli di co-design sono formati da gruppi di stakeholder (portatori di interesse), i quali nella fase di progettazione di un concetto o di un prodotto condividono i bisogni di tutti e definiscono insieme le linee guida di un progetto. L’obiettivo è condividere sfide e aspettative sul tema e ampliare il proprio network.
L’attività si è svolta con la formazione di 3 gruppi omogeneamente distribuiti nei quali era presente almeno un G.A.S. e un produttore per gruppo. I temi dai quali sono partite le riflessioni sono stati:
Prodotto di qualità;
Benessere di comunità;
Politica del cibo
Ogni gruppo è partito da un pensiero collettivo del tema in esame e successivamente ogni partecipante ha scritto su un post-it il pensiero individuale.
Dal primo tavolo il pensiero comune legato al tema di prodotto di qualità è stato caratterizzato dal valore e dal rispetto della territorialità, della stagionalità, del Km0 e delle certificazioni, evitando l’uso di pesticidi e lo sfruttamento del suolo, favorendo il rispetto del lavoro e la cooperazione. Il tema del ‘prodotto di qualità’ per questo tavolo è stato racchiuso con concetti morali per questo l’idea che racchiude questo lavoro di gruppo è etica e conoscenza.
Dal secondo tavolo il pensiero comune emerso è stato rappresentato dall’utilizzo del letame in sostituzione ai concimi chimici, dalle buone tecniche biologiche, dai monitoraggi e collocazione del terreno in base al clima, al vento e all’acqua disponibile, alla tipicità legata al ripristino dei semi antichi per non sopprimere la biodiversità. Le parole che hanno racchiuso il concetto del secondo gruppo di lavoro sono le buone pratiche agronomiche.
Il terzo tavolo di lavoro ha fatto emergere il concetto di diversificazione delle produzioni al fine di dare importanza alla stagionalità e ai suoi prodotti senza forzare la produzione, cura del suolo attraverso una buona nutrizione che si riflette inevitabilmente sul prodotto finale e una buona gestione idrica attraverso l’uso dell’agricoltura di precisione che ci permette di effettuare un’irrigazione mirata alle necessità della pianta. La parola chiave per questo tavolo è biodiversità.
Per quanto riguarda il secondo tema dell’incontro, legati ai fattori che incidono sul benessere della comunità, il primo tavolo ha fatto emergere il rispetto del ‘diverso’ inteso come un valore promuovendo l’inclusione e la partecipazione, la cura del bene comune, instaurare un rapporto positivo con le diverse generazioni in modo da poter superare insieme le difficoltà favorendo la partecipazione alla vita di comunità. Quindi, la parola chiave che racchiude queste idee è relazioni.
Il secondo tavolo ha fatto emerge l’importanza del rispetto della persona attraverso un uso consapevole dei concimi chimici che si riflettono sulla salute ella popolazione, più tracciabilità del prodotto e valore del lavoro con idea di progetto precisa con un ritorno al contatto con la terra e con gli animali che ci circondano. Dunque, a racchiudere abbiamo la consapevolezza.
Il terzo tavolo invece ha toccato il concetto di intelligenza emotiva nei confronti dell’altro attraverso l’educazione all’ascolto, attraverso l’individuazione di attività creative, culturali, conviviali per coltivare rapporti umani per sfavorire la solitudine e la cura di relazioni sane attraverso l’espressione chiara dei propri bisogni. Dunque, amore, cura e condivisione rappresentano fattori del benessere di una comunità.
Per quanto riguarda l’ultimo tema ‘politica del cibo’, il primo gruppo ha stipulato il pensiero di comunità che supporta l’agricoltura C.S.A. dove vige la cooperazione tra i produttori, la conoscenza del prodotto in tutte le sue fasi di produzione, la possibilità di trovare tutti i prodotti alimentari e non, come detersivi biologici quindi, una vasta varietà di prodotti possibilmente legata alla conoscenza e all’esperienza diretta da parte del consumatore in modo tale da istaurare un rapporto di fiducia reciproca.
Il secondo tavolo ha dato rilevanza al concetto di cooperativa di comunità con la possibilità di visitare l’azienda produttrice, istituire un emporio solidale promuovendo la cooperativa di consumo fornendo mense scolastiche e ospedaliere che fanno capo a produttori che operano in biologico.
Il terzo tavolo ha sottolineato la filiera, il mercato, come fiera delle autoproduzioni e mercati eco-solidali ai quali possano accedere tutti coloro che sono proprietari di un suolo e vogliono esporre i propri prodotti liberamente in spazi di proprietà comunale a cadenza settimanale.
Con questa attività tutti i partecipanti del workshop hanno avuto la possibilità di dialogare tra loro, trasformandosi in co-autori del progetto, permettendo loro di confrontarsi verso un obiettivo comune definendo alcuni criteri che incidono sullo sviluppo delle linee guida
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403/05/2024 - ?
2° Workshop L'economia solidale: un modello di sviluppo sostenibile per il futuro dell'agricoltura
L’incontro di venerdì 3 maggio è stato presidiato da Virginia Meo, progettista sociale da sempre impegnata nelle tematiche della tutela dei diritti umani. L’incontro ha volto l’attenzione sul tema dell’economia solidale intesa come modello di sviluppo sostenibile in quanto non è più possibile sostenere produzioni intensive che provochino un consumo della terra estremo.
Per iniziare è stato spiegato il significato di economia solidale:
‘economia che si distacchi dalla produzione convenzionale, che opera con buone pratiche legate alla sostenibilità, democrazia, bisogni umani e valore ambientale.’
Questi valori, ci permettono di innovare il settore e di dare vita a un nuovo mercato più sostenibile ed etico basato su principi virtuosi come:
Impatto sull’ambiente;
Uguaglianza ed equità;
Tutela ambientale;
Qualità del cibo;
Democrazia, inclusione e partecipazione
La logica dell’economia solidale è quella di salvaguardare il pianeta in termini di energia, acqua, cibo di qualità e tutela della società promuovendo i modelli di filiera corta caratterizzati dalla provenienza locale dei prodotti, qualità del cibo, salubrità, trasparenza, vendita diretta online o aziendale e salvaguardia ambientale costruendo e formando comunità. L’obiettivo è dunque, educare la popolazione ad un consumo critico ed etico che non sfrutti la terra, e renderla accessibile a tutti coloro che vogliono iniziare un percorso imprenditoriale innovativo e sostenibile.
Tutto questo può essere rafforzato dalla ‘ politica del cibo’ intesa come una politica comunale che si interessi all’alimentazione dei propri cittadini che faccia domande sulle preferenze e sulle problematiche. Intesa dunque, come un’attività di organizzazione e amministrazione rispetto alla specifica determinazione del cibo. La “Politica del Cibo”, dovrebbe, integrare e affrontare in modo sistemico varie questioni: le sfide legate alla sostenibilità dell’agricoltura, i rapporti all’interno delle filiere del cibo, l’assetto delle aree agricole urbane e periurbane, le connessioni fra città e campagna, l’interpretazione dei nuovi modelli di consumo alimentare, la gestione delle risorse naturali destinate alla produzione di cibo, i problemi nutrizionali legati al cibo, la gestione dei rifiuti e la prevenzione degli scarti di cibo, la cultura del cibo, i modelli della distribuzione, la relazione fra le filiere corte e la GDO.
Le componenti che governano il sistema alimentare sono:
- Produzione;
- Trasformazione;
- Consumo;
- Riduzione dello spreco alimentare
Virginia Meo ha fatto luce sull’Agroecologia, la quale consiste nell'applicazione dei principi ecologici alla produzione di alimenti, carburante, fibre e farmaci nonché alla gestione di agrosistemi. L'agroecologia studia le interazioni fra piante, animali, esseri umani, ambiente naturale e sistemi agricoli. Quindi l'agroecologia sarebbe intrinsecamente multidisciplinare, legata ad agronomia, ecologia, sociologia, economia e discipline orbitanti. In questo caso, la porzione "-ecologia" è da concepire in senso più generale, include anche il contesto sociale-culturale-economico.
Le criticità emerse durante il workshop sono state:
L’accesso alla terra in quanto i giovani imprenditori trovano difficoltà perché per accedere a fondi devono già essere in possesso di suoli agricoli;
Tempo, i consumatori non hanno tempo per dirigersi nelle varie località per il ritiro della spesa dai mercati solidali;
Nuovi produttori ‘invisibili’;
GDO Bio che limitano l’acquisto nelle sedi dei gruppi solidali d’acquisto perché più ‘comodi’;
Formazione
Dunque, durante questo incontro è emerso come l’economia solidale sia un modello stabile e consolidata attraverso la logica cooperative, e come sia fondamentale creare nuovi indicatori per misurare l’impatto, come l’agroecologia unisce agricoltura a principi ecologici, e come si possa raggiungere un’evoluzione dell’economia attraverso CSA, Orti urbani e Apiari in città, politica del cibo condotto da un piano del cibo e cibo come diritto.
Registrazione incontro:
https://youtu.be/LonfyDZh_Xc?si=p4-6pb2ppTZhnOez
Per iscrizione:
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517/05/2024 - ?
2° Tavolo L'economia solidale: un modello di sviluppo sostenibile per il futuro dell'agricoltura
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631/05/2024 - ?
3° Workshop Agricoltura e sostenibilità
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714/06/2024 - ?
3° Tavolo Agricoltura e sostenibilità
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828/06/2024 - ?
Evento finale Presentazione dei risultati
Evento finale Presentazione dei risultati
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9? - ?
Formazione primo incontro
Formazione sulle tecniche di facilitazioni
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1014/05/2024 - ?
Formazione secondo incontro
Formazione secondo incontro tecniche di facilitazione
https://us06web.zoom.us/j/87399514431