Verso la nuova Strategia regionale per la Specializzazione intelligente - Smart Puglia 2030
#pugliapartecipa; #smartpuglia2030 Strumento di orientamento della programmazione regionale dei Fondi europei per la ricerca e l'innovazione nei prossimi 7 anni
Il concetto di Smart Specialisation Strategy è stato elaborato a livello europeo per indicare strategie d’innovazione - flessibili e dinamiche - concepite a livello regionale ma valutate e messe a sistema a livello nazionale con l’obiettivo di:
• evitare la frammentazione degli interventi e mettere a sistema le politiche di ricerca e innovazione
• sviluppare strategie d’innovazione regionali che valorizzino gli ambiti produttivi di eccellenza tenendo conto del posizionamento strategico territoriale e delle prospettive di sviluppo in un quadro economico globale.
Dal 2014, le Regioni e i paesi membri dell’Unione Europea adottano la propria Strategia di Specializzazione Intelligente per individuare obiettivi, priorità, azioni per massimizzare gli effetti degli investimenti in ricerca e innovazione, puntando a concentrare le risorse sugli ambiti di specializzazione caratteristici di ogni territorio a seguito di un percorso di condivisione continua tra gli attori territoriali: imprese, mondo della ricerca, pubblica amministrazione e cittadini.
La S3, pur nascendo come una condizionalità legata all’approvazione del POR FESR FSE+ della Puglia, è la strategia trasversale ai Fondi Strutturali Europei e agli strumenti di programmazione con un miscellanea di azioni e strumenti in grado anche di rafforzare la capacità del territorio di attrarre risorse a sostegno di ricerca e innovazione.
L'esperienza della Regione Puglia
Nel 2014 la Regione ha approvato la sua prima strategia di specializzazione intelligente, denominata SmartPuglia2020 che si è proposta quale indicazione di processo verso cui tendere le propensioni di innovazione del Sistema Puglia, valorizzando le eccellenze e accompagnando tutte le specializzazioni produttive, presenti a quel tempo e future, verso logiche di eccellenza.
Oggi, in un contesto di accresciuta complessità e imprevedibilità, il disegno di una strategia regionale di specializzazione intelligente non può darsi come uno sforzo “one-off” ma deve necessariamente essere un processo di aggiustamento continuo, basato su un monitoraggio attento delle dinamiche interne alla regione (a livello sociale, del sistema economico-produttivo, dell’innovazione e delle competenze), nelle loro interrelazioni e interdipendenze con i trend globali e i fenomeni di larga scala. Si tratta di un cambio di prospettiva importante, che necessita di un salto di qualità nelle capacità di integrare i risultati delle attività di monitoraggio e di analisi nella elaborazione delle strategie e delle politiche e che non può prescindere da un confronto continuo tra il decisore pubblico e tutti i settori della società regionale, in una logica di quadrupla elica. Un salto di qualità non esente da difficoltà e rischi, che richiede a tutti gli attori coinvolti lo sforzo di allargare lo sguardo a un orizzonte più ampio di quello determinato dal quadro dei benefici e delle convenienze a breve termine (siano essi di natura economica, politica o di altro genere). Pertanto estremamente pertinente la definizione della strategia di specializzazione intelligente come processo di “apprendimento collettivo” e in questa ottica va considerato il documento, da oggi, in consultazione: una base di lavoro destinata ad evolvere in maniera adattiva al mutare delle condizioni interne ed esterne.