Ex-Viri 2.0 – Prossima stazione: futuro!
#exviri #exvirinoicattaro #chenoja #noicattaropartecipa Laboratorio di progettazione partecipata
04 - MAPPATURA
Ali di Carta
Presidio del Libro Noicattaro
Fedele Congedo
Francesco Piersoft Paolicelli
Comune di Noicàttaro
LABORATORIO DI FLÂNERIE, MAPPATURA DEL TERRITORIO NOJANO | Domenica 26 gennaio presso la Biblioteca Comunale
Ricollegare la struttura alla vita urbana è stato l'obiettivo di questa quarta fase del laboratorio di progettazione.
A partire dalle recenti esperienze dei laboratori di flânerie condotte a Noicàttaro nel corso del Libroscopio2019, nel quarto incontro è stato individuato un sistema di luoghi di comunità, tappe, percorsi e tracce, da sperimentare come patrimonio comune.
I partecipanti si sono trasformati in mappatori speciali, chiamati a scrivere direttamente nelle geografie di Noicàttaro utilizzando il proprio smartphone. Il risultato? La costruzione, in tempo reale, di una mappa digitale di comunità con testi, immagini e voci.
La conduzione dell'incontro è stata affidata all'associazione Ali di Carta del Presidio del Libro di Noicàttaro, con il supporto di Fedele Congedo e Francesco Piersoft Paolicelli.
PROGRAMMA:
Domenica 26 gennaio (dalle 09.00 alle 12.00, Biblioteca Comunale)
🔸 Spiegazione del lavoro di gruppo
🔹 Costruzione dei percorsi di mappatura a cura dei partecipanti. Facilitatore: Fedele Congedo
Via Principe Umberto I, 8
Informe del encuentro
Osservazione, comprensione critica e cambiamento, attraverso il potenziamento delle prassi di esercizio del diritto alla città.
“Un quartiere urbano non è determinato soltanto dai fattori geografici ed economici, ma anche dalla rappresentazione che ne hanno i suoi abitanti e quelli degli altri quartieri”.
Gli obiettivi
A partire dalle recenti esperienze dei laboratori di flânerie condotte a Noicàttaro nel corso del Libroscopio 2019, definire a più voci un sistema di luoghi di comunità, tappe, percorsi e tracce, da sperimentare come patrimonio comune, per ricollegare l’Ex-Viri alla vita urbana.
Lo Sviluppo
Prima del laboratorio, è stato costituito un gruppo Telegram - Noicattaro Flanerie - che riunisce la comunità mappante, comprendente, all’avvio della giornata, 20 partecipanti.
Nel gruppo vengono rilasciati testi d’orientamento alla deriva psicogeografica, assieme:
- ad un Alfabeto delle emozioni, con contenuti tratti dal testo di Tiffany Watt Smith, Atlante delle emozioni umane (aprile, 2017)
- ad un tutorial disponibile al link http://bit.ly/comesimappa, redatto per la mappatura digitale comunitaria, attuabile dal gruppo con l’uso dell’app gratuita WeMapBOT, sviluppata da Francesco Piersoft Paolicelli su piattaforma Telegram,
In plenaria sono stati progettati gli elementi essenziali utili all’attuazione dell’esplorazione di mappatura, da vivere in prima persona ed in piccoli gruppi. I partecipanti al laboratorio sono stati chiamati a scrivere direttamente nelle geografie di Noicàttaro, utilizzando il proprio smartphone, per giungere a definire, una mappa digitale di comunità, con l’uso di testi, immagini e voci.
Nella prima parte dei lavori è stato realizzato un set formativo, utile a verificare insieme l’uso dell’app.
In una fase di scrittura individuale i partecipanti hanno definito:
- i luoghi di comunità densi, per reazioni affettive e per pratiche umane, con post-it gialli
- i contenuti dei luoghi densi, con post-it verdi
- le emozioni dei luoghi densi, con post-it rosa
- le relazioni dei luoghi densi, con post-it azzurri
Subito dopo è stata eseguita una raccolta istantanea di aggregati.
Nella fase successiva, i raggruppamenti sono stati riorganizzati secondo un ordine topologico centrifugo, dai luoghi densi più centrali a quelli periferici, identificando i primi collegamenti fra i siti e le relazioni di prossimità. Alcuni di questi, segnalati con l’asterisco rosso, sono risultati privi di connessioni.
La restituzione del sistema in base alle prossimità è disponibile qui.
In fase conclusiva, i mappatori hanno concordato le categorie di indagine:
1. SOCIALITÀ
2. TRADIZIONI E RITI
3. STORIA
4. ARTE
5. VERDE
L’applicazione WemapBot è stata riconfigurata al termine del laboratorio con le 5 categorie.
La mappatura digitale comunitaria, da attuarsi nei giorni immediatamente successivi, è al link http://bit.ly/mappanoicattaro
Note e riferimenti forniti sulla deriva
Teoria della deriva: il testo originale di Guy Debord
● «Per fare una deriva, andate in giro a piedi senza meta od orario. Scegliete man mano il percorso non in base a ciò che sapete, ma in base a ciò che vedete intorno. Dovete essere straniati e guardare ogni cosa come se fosse la prima volta. Un modo per agevolarlo è camminare con passo cadenzato e sguardo leggermente inclinato verso l’alto, in modo da portare al centro del campo visivo l’architettura e lasciare il piano stradale al margine inferiore della vista. Dovete percepire lo spazio come un insieme unitario e lasciarvi attrarre dai particolari».
● La deriva non va intesa solo dal punto di vista romantico di perdersi nello spazio, è soprattutto un processo di raccolta di informazioni e sensazioni che ci aiutano ad intendere lo spazio in cui ci siamo “persi”.
● La deriva si pone come obiettivo di implementare l’informazione bidimensionale della cartografia con apprezzamenti personali attraverso l’uso di altre tecniche di indagine del territorio: fotografia, registrazione audio-video, diagrammi crono-spaziali, mappe emozionali, cartografie non convenzionali.
● Si tratta di dotare l’osservatore di strumenti che possano aiutarlo a leggere ed esprimere il territorio in maniera soggettiva (senza dimenticare gli aspetti oggettivi), di trasformare lo spettatore in attore di uno spettacolo quale la scoperta dello spazio che ci circonda.
● La deriva implica lo sviluppo di un forte spirito critico (libero da pregiudizi), di un’osservazione profonda non solo dello spazio ma anche degli avvenimenti che ci circondano, della capacità di sottolineare il valore del dettaglio.
● Esiste un rilievo psicogeografico delle città, con delle correnti costanti, dei punti fissi e dei vortici.
● Lasciatevi andare alle sollecitazioni del terreno e degli incontri che vi corrispondono.
● Superando il numero di quattro o cinque partecipanti, il carattere proprio della deriva decresce rapidamente ed in ogni caso non è possibile superare la decina di persone senza che la deriva si frammenti in più derive condotte simultaneamente.
Sul Nomadismo: Umberto Galimberti, Parole nomadi:
· ‟Dal disincanto del mondo e nell'instabilità di tutte le parole che prima lo definivano, nacque un paesaggio insolito, simile allo spaesamento, in cui si annuncia una libertà diversa, non più quella del sovrano che domina il suo regno, ma quella del viandante che al limite non domina neppure la sua via. Consegnato al nomadismo, l'uomo spinge avanti i suoi passi, ma non più con l'intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l'amore, la verità, la salvezza. Anche queste parole si sono fatte nomadi, non più mete dell'intenzione o dell'azione umana, ma doni del paesaggio che ha reso l'uomo viandante senza una meta, perché è il paesaggio stesso la meta.”
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