GREEN COMPOST
#greencompost Compostaggio di comunità
Report conclusivo
Greenlife aps, ABAP Aps
Il report conclusivo del progetto Green Compost è stato elaborato in collaborazione con tutti i partner di progetto, i referenti della Green Life aps, i detenuti e le detenute coinvolti nelle attività di formazione e lavoro sulle tematiche della gestione dei rifiuti della cucina per la realizzazione di un sistema di Compost di Comunità.
Tematiche sempre più importanti in un momento in cui i cambiamenti climatici impongono all’uomo e alla società intera un ripensamento complessivo del rapporto con l’ambiente, una revisione del sistema di gestione dei rifiuti in un’ottica di differenziazione e recupero delle singole frazioni degli scarti.
Via Paolo Perrone, 4
Casa Circondariale
Meeting report
Accogliendo le osservazioni raccolte dai detenuti e dalle detenute che hanno preso parte al processo, la proposta partecipata prevede la realizzazione di un modello di:
- raccolta differenziata dei rifiuti da realizzarsi in tutti gli ambienti della Casa Circondariale: sale colloqui, sale comuni, mense, celle di detenzione e cucine;
- raccolta differenziata del rifiuto organico nei seguenti ambienti della Casa Circondariale: deposito, mense, celle di detenzione e cucine;
- trasformazione del rifiuto organico in compost;
- reimpiego del compost nelle aree verdi interne della Casa Circondariale o vendita del compost.
Fra le proposte innovative, emerse durante i laboratori partecipati, si segnala la possibilità di:
- creazione di serre o spazi agricoli di autoproduzione per migliorare la qualità degli alimenti deperibili in ingresso;
- ricavo di risorse economiche - che potrebbero essere ridistribuite fra i detenuti per l’acquisto di cibo - dalla vendita del compost di qualità;
- attivazione di un “patto con il territorio” per lo scambio del compost prodotto con gli agricoltori locali in cambio di frutta, verdura ed altri alimenti deperibili di qualità superiore a quella che attualmente viene consegnata alle mense della Casa Circondariale;
- attivazione di un “patto di solidarietà” con gli operatori sociali per il ritiro delle pietanze non consumate durante la cena e la redistribuzione a fasce di popolazione meno abbienti.
Nella realizzazione delle suddette proposte, ecco alcune parole chiave individuate dai partecipanti al percorso:
Cooperazione con il territorio,
Solidarietà con altre fasce sociali svantaggiate,
Flessibilità dei menù in base a Stagionalità e Territorialità dei prodotti alimentari in ingresso.
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