Foggia900
Archeologia dei paesaggi e delle memorie di una città tra le due guerre
4° Laboratorio - Esiti della mappatura collaborativa
Amici del Museo
Auser Territoriale Foggia – Associazione per l’invecchiamento attivo
Comitato in ricordo delle vittime del ’43 a Foggia
ArcheoLogica s.r.l.
Associazione Cultura e Ambiente
Lettere Meridiane Blog
ITT Altamura-Da Vinci
Trawellit
UtopikaMente Aps
L'incontro, condotto da Cityopensource, è dedicato agli esiti della mappatura dei Patrimoni Materiali e Immateriali.
Ci soffermeremo inoltre anche sulle idee proposte dai partecipanti in risposta al questionario online , i cui spunti saranno punto di partenza fondamentale per il documento finale che la Comunità di Patrimonio (l'Università, Cityopensource e tutti i partner coinvolti nel processo partecipativo) proporranno, nei prossimi mesi, all'Amministrazione Comunale per la definizione di una politica culturale della città che custodisca la memoria e valorizzi il patrimonio culturale di Foggia900.
Resoconto dell'incontro
L'incontro ha fatto il punto sugli esiti, alla data odierna, della mappatura collaborativa a partire dai quali si è avviata una riflessione collettiva su come implementare ulteriormente le mappe da un lato e su quali linee guida, dall'altro, la comunità di patrimonio ritenga prioritarie per la scrittura del documento guida da sottoporre all'Amministrazione Comunale di Foggia.
E' stata redatta da Cityopensource e condivisa coi presenti e con l'Assessora alla Cultura A. Amatore una prima bozza del documento guida, consultabile qui, che verrà implementata in vista della prossima fase di consultazione pubblica.
Gli esiti degli approfondimenti partecipativi sono stati raccolti su lavagna digitale. Il documento visuale è: Laboratorio del 24.6.25. Lavagna di approfondimento infografico e partecipativo del documento guida. Di seguito le indicazioni emerse.
Un welfare culturale urbano della Città di Foggia, di cura delle Memorie tra le due guerre può essere fondato su un sistema equilibrato e combinato di storie personali, rigore scientifico, narrazioni creative, tecnologie immersive e pratiche laboratoriali di comunità. Con tale meccanismo combinato si persegue:
- la creazione di spazi fisici relazionali
- un approccio inclusivo verso le nuove generazioni
- l’attivazione di reti collaborative.
Per la creazione di spazi fisici relazionali, biblioteche solidali nei quartieri, aperte in poli generativi preesistenti, possono dare senso, con la raccolta delle storie personali, raccogliendo le motivazioni degli stranieri che vengono qui: il luogo fisico siamo noi, nei nostri luoghi già disponibili. Qui, si può attuare lo sviluppo di laboratori di memorie, in connessione con gli archivi diffusi in città. Le tecnologie possono favorire la costruzione di una rete sociale, per sviluppare la mappatura partecipata dei luoghi delle memorie. L'attuazione di una narrazione creativa non accade in nuovi luoghi, ma in punti di aggregazione, pubblici e informali, punti diffusi generativi, luoghi di comunità per condividere i saperi. Esistono nella città, ma non sono mai stati messi in rete: una rete di incontri di persone e di senso. I ragazzi reagiscono splendidamente. Da immersi nei luoghi, possono compiere attraversamenti, per ritrovare cose ancora esistenti, con veterani e comitive, soldati fratelli e quadri seppelliti: reunion per ferite di varie altezze. Il rigore scientifico cura l’Archivio storico comunale del Novecento, attualmente inaccessibile e periferico, strettamente connesso a queste biblioteche solidali nei quartieri.
Per un approccio inclusivo verso le nuove generazioni, i luoghi di comunità sono laboratori per condividere i saperi, perché i ragazzi sono veloci rispetto al tempo del progetto. Occorrono i "due ritmi di passo", degli adulti e dei giovani. La narrazione creativa del senso delle azioni militari, delle ferite, dei pesi delle armi, della fatica della vita, serve a costruire educazione alla pace. È una co-creazione a supporto generazionale.
Per l’attivazione di reti collaborative, le storie personali, incrementano il patrimonio comune, attivano fraterne collaborazioni e nuove amicizie. Per aumentare l'evoluzione verso l'operatività è importante sviluppare le comunità di patrimonio dell’ Università di Foggia. I laboratori sono reti connettive di archivi, per imparare a lavorare, a fare davvero insieme. Per una narrazione creativa ci vuole pazzia. Ci vuole pazzia per ricordare 80 anni dei folli di guerra. La proposta è (S)Memoranda, un Festival della Memoria, una cogenerazione, da 2-3 persone che tirano agli altri. Rispetto al rigore scientifico, l’Università di Foggia ha un ruolo importante nel tessere coordinamento e governance di rete, come driver aggregatore: sviluppa una terza missione uscendo da se stessa.
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